L'Aja, 24 marzo 2016 - La leggenda del calcio Johan Cruyff è morto. L'ex campione olandese ed allenatore di calcio, malato da tempo di un tumore, si è spento all'età di 68 anni.
Fin dagli inizi nell'Ajax furono chiare le potenzialità del ragazzo. Entrò a far parte del settore giovanile dei lancieri nel giorno del suo decimo compleanno, insieme al fratello Hendrik detto Heini: il fratello stopper, lui mezzala. Vic Buckingham, allenatore della prima squadra dell'Ajax, si prese cura della preparazione atletica del ragazzino, impostando per lui uno specifico programma di rafforzamento consistente nell'allenarsi con sacchetti di zavorra di quattro chili, ciascuno infilato nella giubba della tuta. E il giovane Cruijff segna 74 reti nel suo primo campionato ufficiale a livello giovanile. A 14 anni Johan vince il suo primo campionato, nella categoria Allievi. A 16 firma il primo cartellino con l'Ajax.
Nel gennaio 1965 Vic Buckingham viene esonerato, l'Ajax è vicina alla zona retrocessione. A prenderne il posto fu Rinus Michels, ex centravanti trentottenne dell'Ajax e della Nazionale olandese. E per Cruijff e la squadra iniziò una nuova era, quella del Calcio totale.
Dopo aver evitato la retrocessione nel 1964-1965 la squadra avviò un ciclo contrassegnato da tre vittorie consecutive in campionato e una in Coppa d'Olanda. Pur non essendo un attaccante puro, Cruijff segnava con regolarità, e arrivò a realizzare 33 gol in 30 partite nel torneo 1966-1967. Il 1969 fu l'anno della prima finale in Coppa dei Campioni contro il Milan di Nereo Rocco, persa per 4-1; il Milan si dimostrò più esperto e vinse nettamente; Gianni Rivera giocò una magnifica partita ma anche Cruijff impressionò gli osservatori per il suo dinamismo, la sua velocità e la sua personalità in campo.
Nel 1970 indossa la famosa maglia numero 14: Gerry Muhren, suo compagno di squadra, racconta infatti che Cruijff di solito indossava il 9, ma un giorno, prima di una gara di campionato, non si riuscì a trovare la maglia di Muhren. Allora Cruijff gli cedette il suo 9 e si prese il 14: l'Ajax vinse con facilità e da allora Cruijff indossò la maglia contrassegnata dal numero 14. Ma Cruijff offre un'altra versione dell'episodio: era infortunato e quando tornò in campo era disponibile solo il numero 14.
Nel 1971 la società olandese ottiene la prima vittoria della sua storia in Coppa dei Campioni, battendo in finale per 2-0 il Panathīnaïkos allenato da Ferenc Puskás. Cruijff fornì l'assist per il gol di Arie Haan. Cruijff verrà poi premiato con il suo primo Pallone d'oro.
Nella stagione 1971-1972 la squadra ottiene la cosiddetta "tripletta" (vittoria nazionale, europeo e mondiale). I lancieri arrivarono in finale di Coppa dei Campioni 1971-1972 contro l'Inter di Sandro Mazzola, giocando la finale a Rotterdam in casa dei rivali del Feyenoord. Cruijff fu il principale protagonista di questo match e, nonostante la stretta marcatura ad uomo di Gabriele Oriali, disputò una rimarchevole partita realizzando entrambi i goal del 2-0 finale che sanzionò la netta vittoria dell'Ajax. La coppa nazionale fu vinta contro l'ADO Den Haag per 3-2.
Anche la stagione successiva è ricca di prestigiosi successi: l'Ajax vince ancora il campionato e la Coppa dei Campioni (battendo in finale la Juventus 1-0 con rete di Johnny Rep) per la terza volta consecutiva. Tra il 1965 e il 1973 vince complessivamente sei campionati, tre Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa UEFA.
Nell'estate del 1973 la Spagna riapre le frontiere ai calciatori stranieri. Subito Real Madrid e Ajax si accordano segretamente, ma Johan vuole le "merengues" e minaccia di lasciare il calcio.
BARCELLONA - Cruijff inizia la stagione giocando con l'Ajax, e la firma del contratto arriva il 13 agosto 1973, ponendo così fine a una lunga trattativa. Venne ceduto per tre milioni di fiorini olandesi, poco più di un miliardo di lire dell'epoca, firmando un contratto da un miliardo e trecento milioni di lire. I Lloyd's di Londra assicurarono le gambe di Cruijff per due miliardi e mezzo.
Al Barcellona veste la maglia numero 9 e ritrova anche come allenatore Rinus Michels. A causa di problemi legati alla definizione del Cruijff debutta il 28 ottobre 1973, quando la squadra blaugrana è penultima in classifica ed è già stata eliminata al primo turno della Coppa UEFA 1973-1974. Johan parte subito con due reti al Camp Nou, facendo vincere Il Barça per 4-0 sul Granada.
Erano 14 anni che il Barcellona non vinceva la Liga, dai tempi di Helenio Herrera, Luisito Suárez, László Kubala ed Evaristo de Macedo. Ma, dopo un inizio di stagione scarso, seguirono poi 10 vittorie di fila, con un totale di 26 partite senza sconfitte.
Il 22 dicembre 1973 diventa per tutti l'"Olandese volante", per la sua rete in una rovesciata di tacco nella vittoria, per 2–1, contro l'Atletico Madrid. Il 16 febbraio 1974 il Barcellona batte il Real Madrid al Santiago Bernabéu con un 5-0: la stagione 1973-1974 si chiude con la vittoria della Liga e con 16 reti per l'olandese: il suo record personale di marcature in una edizione del torneo spagnolo.
La stagione 1973-1974 si chiude con Germania Ovest 1974 che vede ancora Cruijff protagonista: la sua "arancia meccanica", guidata come il Barcellona dal maestro Rinus Michels, raggiunge la finale ma perde contro i padroni di casa della Germania Ovest.
Il 1974 è stata senz'altro la miglior stagione per Cruijff, tanto da ricevere nel 1974 il suo terzo Pallone d'oro. Ha disputato 52 partite segnando 32 reti.
Nella stagione 1974-1975 il Barcellona si classifica al terzo posto, dietro a Real Madrid e Real Saragozza. Con la partenza di Rinus Michels iniziano i primi problemi. Con Hennes Weisweiler, il nuovo tecnico, il rapporto non decolla: Weisweiler considera l'olandese un giocatore qualsiasi, mentre questi vuol essere al centro della scena. Alla fine il tedesco viene esonerato e viene richiamato Michels. La sconfitta alle elezioni di Montal e altri fattori lo portano ad annunciare il ritiro dalle scene calcistiche a 31 anni.
Mai dire mai. Cruijff vanta anche una fugace esperienza al Milan, nel Mundialito per club 1981. A sollecitarlo al ritorno all'attività è il suo manager nonché suocero Cor Coster. Decide così di andare a giocare nella NASL. L'avventura americana ebbe inizio con i New York Cosmos, tuttavia dopo aver disputato due amichevoli decise di non proseguire la sua avventura con i newyorchesi, infatti nel 1979 firma per i Los Angeles Aztecs. L'anno successivo veste la maglia dei Washington Diplomats. Dopo due stagioni in America, Cruijff ritorna in Spagna per vestire la maglia del Levante.
Il 16 giugno 1981 disputa la prima partita del Mundialito per club, vestendo contro il Feyenoord la maglia del Milan, neopromosso in Serie A. Cruijff, reduce da un'operazione agli adduttori della gamba sinistra sole tre settimane prima, appare in cattive condizioni: si segnala solo per un assist ad Antonelli, tanto che a fine primo tempo viene sostituito da Francesco Romano.
Il 6 dicembre del 1981 torna a vestire la maglia dell'Ajax che, al De Meer, batte 4-1 l'Haarlem; nella stessa partita realizza un gol. Assieme ai giovani Frank Rijkaard e Marco van Basten disputa altre due stagioni (solo una con il secondo), vincendo due campionati e una coppa.
NAZIONALE - La Nazionale gioie e dolori. Il 24 marzo 1965, a Leeuwarden, Cruijff debutta nella Nazionale Giovanile per gli Europei di categoria. A 19 anni vince il campionato ed esordisce con la Nazionale: la partita è Olanda-Ungheria che termina 2-2 e Cruijff realizza una rete. Alla seconda partita, un'amichevole con la Cecoslvacchia disputata il 6 novembre 1966, è protagonista del discusso episodio del pugno all'arbitro. Cruijff diventa il primo giocatore espulso della storia della selezione arancione.
E poi fu il Mondiale dell'"arancia meccanica", nel mondiale di Germania Ovest 1974. Gli Oranje esprimavano il cosiddetto calcio totale. Il girone di qualificazione venne superato battendo l'Uruguay, pareggiando contro la Svezia e vincendo 4-1 sulla Bulgaria: Johan realizza due assis e si procura il rigore poi realizzato da Neeskens.
Nella seconda fase l'Olanda supera altre due squadre: l'Argentina viene travolta da un 4-0, con il capitano che segna una doppietta e serve altri due assist. Segue la Germania Est: 2-0 con gol di Johnny Rep e Arie Haan. All'Olanda per raggiungere la finale di Monaco basterebbe un pareggio con i campioni in carica del Brasile, ma Cruijff non si accontenta: nonostante le frequenti provocazioni dei brasiliani, fornisce a Neeskens un assist rasoterra per l'1-0 e realizza il gol del raddoppio in spaccata su assist di Rensenbrink.
Il 7 luglio si gioca la finale all'Olympiastadion di Monaco contro la Germania Ovest: dopo 2 minuti Cruijff si guadagna un calcio di rigore, trasformato da Neeskens. I tedeschi raggiungono il pari con un altro rigore, realizzato da Paul Breitner; Cruijff, è marcato strettamente da Vogts. Allo scadere del primo tempo, Bonhof, avanzando lungo la fascia destra, supera Haan in dribbling e crossa al centro verso Müller, che realizza il gol del sorpasso. Cruijff viene ammonito dall'arbitro per proteste durante il rientro negli spogliatoi. Nella ripresa gli arancioni premono, ma il risultato rimane invariato ed i tedeschi sono Campioni del Mondo.
Negli Europei 1976 in Jugoslavia liti interne allo spogliatoio tra Cruijff e Van Hanegem danneggiano irrimediabilmente l'affiatamento della squadra che si classifica al terzo posto.
Dopo aver guidato l'Olanda alla qualificazione ai Mondiali in Argentina, Cruyff annuncia la sua scelta di non voler partecipare alla fase finale di questi ultimi, decisione presa in seguito al sequestro subito a Barcellona a danni suoi e della sua famiglia, e, successivamente, per protesta contro il governo militare argentino. Dopo si dedicherà alla carriera di allenatore che gli darà altre tante soddisfazioni e riconoscimenti.