Roma, 1 giugno 2022 - E' tutto vero. E far finta di nulla non serve a niente. La 'Finalissima' Italia-Argentina – i geni del marketing potevano sforzarsi un po' di più, certo – tra i dominatori d'Europa e i dirimpettai sudamericani è molto meno finalissima di quanto ci sforziamo di credere. Perché il toro interista Lautaro, l'uomo delle bramosie juventine, Di Maria, e la pulce dei Magnifici sette (Palloni d'oro) stasera infileranno i loro griffatissimi scarpini e sbufferanno e correranno e – speriamo anche meno – sprigioneranno magie per preparare questo strano e inedito Inverno Mondiale.
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Noi no. Noi siamo a casa e, ironia del destino pallonaro, stasera ce la giochiamo là dove abbiamo prima battuto e poi sportivamente sfottuto i padroni di casa con quel divertente gioco di parole: da 'It's coming home' riferito alla Coppa e rosolato nelle certezze britanniche a 'It's coming Rome' cucinato all'italiana da Leo, Chiello, Gigio e tutti gli altri. Lì, a Wembley, abbiamo goduto come non succedeva da un pezzo. Lì a Wembley, cercheremo di dare un senso al presente e al futuro prossimo di questa squadra che, con il Mancio in sella, abbiamo imparato ad amare come poche altre volte nella storia azzurra. Ecco, facciamo in modo che sia un giusto tributo, che quei 10mila italiani attesi in tribuna siano ambasciatori di un sentimento comune, di gioia e gratitudine. Perchè stasera si celebra l'Europeo vinto alla grandissima.
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A proposito di Chiello. Sull'erba british andrà in scena l'ultimo bacio di un vero e proprio simbolo della Nazionale. Sarà emozionante, bello e brutto al tempo stesso. Sicuramente struggente. E quel bacio sarà il sipario di un'era che si chiuderà a brevissimo per molti azzurri. Lui e a stretto giro Immobile, Florenzi, Acerbi, Insigne, Belotti, Bernardeschi, con la difesa, l'attacco e la linea di centrocampo dovranno trasformarsi nel MancioLab per difendere il titolo di campione in carica al prossimo Europeo.
Adesso però c'é Leo (Bonucci) che incontra un Leo più Leo di lui (Messi). C'è Spinazzola che torna dopo il grave infortunio in quello che resta il 'suo' Europeo. E ci sono tutti gli altri Invincibili di Wembley. Godiamoceli, anche se il Mondiale mancato è un dardo nel cuore che non smette di fare male. Godiamoceli e abbracciamoli per un semplice motivo: lo hanno meritato.