Milano, 21 settembre 2022 - L’Inter ad un punto di svolta, sfruttando la sosta. Il difficile periodo in campionato dovrà essere cancellato a partire da ottobre, per una volata di un mese e mezzo fino alla sosta del Mondiale. Inzaghi si gioca tutto, anche un pezzo di permanenza e il rientro di Lukaku sarà fondamentale.
Lukaku in più, ma serve altro
In questi giorni Simone Inzaghi si confronterà con la dirigenza e in particolare con Beppe Marotta, che qualche settimana fa ha confermato piena fiducia al tecnico. Ma l’Inter non è uscita dalla crisi, anzi la sconfitta di Udine ha accentuato la sensazione di una squadra incapace di tornare sui suoi livelli. Servirà una scossa e dovrà arrivare a partire da ottobre per un mese e mezzo di grande corsa fino al Mondiale. Inzaghi in 50 giorni si gioca la fiducia totale della società. L’arma in più sarà sicuramente Romeu Lukaku che conta di tornare tra Roma e Barcellona, ma il tecnico dovrà sicuramente inventarsi qualcosa a livello tattico per ridare equilibrio dove non c’è. Il 3-5-2 resta un punto fermo, quello di Inzaghi è sempre stato più offensivo di quello che di Conte, ma ora la difesa tende a sbandare, forse perché poco protetta e chissà che non sia il caso di tornare un po’ indietro. Una delle possibilità potrebbe appunto essere quella di generare maggiore equilibrio proteggendo la difesa e sfruttando la verticalità di Lukaku per fare male in ripartenza. Oggi, però, al netto di tattiche e protezione, c’è un fatto non ancora risolto: la partenza di Ivan Perisic. Il croato dava spinta e copertura, riusciva ad equilibrare la squadra anche dalla fascia e tuttora Inzaghi non ha trovato una soluzione. Gosens non è ancora quello dell’Atalanta e Darmian si sta adattando, anche su questo nodo si gioca la risalita. I numeri, infatti, dicono che l’Inter segna di meno, prede più gol e perde troppe partite. Serve una svolta, a livello tattico, a livello di equilibrio, ma anche e soprattutto a livello di uomini e mentalità se Inzaghi non vorrà vivere sulla graticola fino al Mondiale. Fiducia sì, ma non illimitata.
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