Verona, 3 maggio 2023 - Prosegue la buona tradizione dell’Inter al Bentegodi. Se gli scaligeri non battono i nerazzurri in casa dal 1991 un motivo ci sarà. E anche nel 2023 le cose non sono cambiate, anzi sono andate peggio. I nerazzurri vincono un set in terra veneta e passano 0-6 con grande autorità. Sono bastati sei minuti nel primo tempo all’Inter per indirizzare la gara con l’autogol di Gaich, l’eurogol di Calhanoglu e la stoccata di Dzeko tra il 31’ e il 37’, poi nella ripresa il bosniaco ha siglato la doppietta e assieme a Lautaro Martinez ha arrotondato il punteggio fino al 0-6.
Crollo inspiegabile per il Verona che nel 2023 aveva reso il Bentegodi un baluardo ma oggi la tempra di una squadra che deve salvarsi non si è vista. Inter che vola a quota 60, rispondendo ai successi di Juve e Atalanta su Lecce e Spezia e approfittando dell'inopinato passo falso del Milan che ha pareggiato con la Cremonese. Inter a 60 a più due su giallorossi e rossoneri.
Tutto in sei minuti, perla di Calhanoglu
Inzaghi fa turnover, fuori Barella a centrocampo, ci sono Brozovic con Mkhitaryan e Calhanoglu, in difesa rifiatano Bastoni e Darmian, spazio a D’Ambrosio, De Vrij e Acerbi. In avanti ci sono Dzeko e Lautaro. In porta Handanovic al posto di Onana. Zaffaroni con un modulo più abbottonato che prevede Depaoli e Verdi a sostegno di Gaich. Prova a partire forte il Verona che mette subito grande ritmo e intensità con l’intento di sfruttare gli sfoghi in fascia con Lazovic a sinistra e Faraoni a destra. Ma dura poco, perché basta qualche minuto per far salire in cattedra l’Inter, soprattutto a sinistra dove Dimarco ha buoni spunti e spazio per affondare. Il match torna dunque con lo spartito atteso, ovvero l’Inter con il possesso palla e il Verona ad attendere e ripartire. Ma se la prima vera occasione è scaligera con una imbeccata di Lazovic per Verdi, riflessi di Handanovic, l’Inter trova maggior ritmo e fluidità nella seconda metà di tempo, indirizzando la sfida già nei primi quarantacinque minuti. Il Verona si scompone e a metà primo tempo c’è una triplice occasione Inter neutralizzata da Montipò. Prima zuccata di Dzeko, volo del portiere, poi stacco di D’Ambrosio, altro miracolo, e infine piattone di De Vrij e ancora riflesso dell’estremo difensore scaligero. Il gol è dunque nell’aria, perché il Verona perde totalmente compattezza e lascia spazio alle sfuriate interiste. Tuttavia, la prima rete è auto inflitta dal Verona con Gaich che devia nella propria porta un morbido cross di Dimarco, 0-1 al 31’. Qui gli scaligeri sbandano totalmente ed escono di partita in sei minuti netti. Al 37’ arriva il raddoppio con Calhanoglu, che infila una perla dalla distanza ma con troppa libertà concessa. Il destro è sotto l’angolino con il tempo di stoppare e prendere la mira. Eurogol. Tempo sessanta secondi e il Verona capitola ancora, stavolta si invola Lautaro che di esterno lascia a Dzeko che torna al gol in Serie A dopo un digiuno che perdurava dal 4 gennaio (gol al Napoli alla ripresa del campionato). Sotto zero a tre il Verona non può fare altro che aspettare il 45’ per riordinare le idee in spogliatoio. Ma la partita appare decisamente compromessa per sei minuti di ordinaria follia.
Dzeko doppietta, scavetto Lautaro: spettacolo Inter
All’intervallo doppio cambio per Zaffaroni, dentro Doig e Duda per Verdi e Lazovic, ma dopo tre minuti di possesso palla ininterrotto dell’Inter Mkhitaryan viene smarcato sulla trequarti per la percussione e il destro alto. E’ comunque un segnale del fatto che il Verona, in sostanza, sta già pensando alla partita con il Lecce, ovvero la madre di tutti gli scontri diretti. E’ l’Inter a controllare il ritmo della gara con un possesso palla al piccolo trotto per gestire una partita in discesa, ma ci pensa il Verona a farsi ancora male da solo. Recuperata dell’Inter sulla trequarti campo con Brozovic che ha una facile visione per Lautaro, scavetto e poker servito: 0-4 al 56’. Girandola di cambi per Inzaghi che fa riposare D’Ambrosio e Dimarco per inserire Darmian e Bellanova. Inizia la gestione delle energie in vista del match contro la Roma con la partita in ghiaccio già nel primo tempo. Quando piove spesso grandina, infatti il Verona è con la testa negli spogliatoi e la palla di neve diventa sempre di più valanga rotolando. Pochi minuti dopo altra ripartenza dell’Inter e altro gol quando Mkhitaryan smarca Dzeko per la finta di destro e il piattone sinistro all’angolino basso: 0-5. Manita. Inzaghi può dare spazio a chi gioca meno, dentro il giovane Zanotti e anche Gagliardini e ci sono Dumfries e Mkhitaryan da preservare. In gergo cestistico il finale di partita viene definito ‘garbage time’ ed è perfettamente aderente anche a Verona-Inter, che di fatto non ha più nulla da dire e assume i contorni di un allenamento agonistico per entrambe. Succede poco dalle parti di Handanovic a parte un destro di Faraoni deviato che finisce sopra la traversa. A un quarto d’ora dalla fine il tecnico nerazzurro sceglie di inserire Asllani per concedere un po’ di riposo anche a Brozovic, autore di due assist. Il match non ha più nulla da dire, anzi qualcosa arriva dagli altri campi con l’incredibile vantaggio della Cremonese sul Milan, mentre al Bentegodi c'è anche il sesto gol a firma Lautaro in mischia all'ultimo minuto di recupero. L’Inter dunque vince con grande autorità al Bentegodi e manda un segnale chiaro nella lotta Champions e anche al Milan in vista della semifinale europea che partirà il 9 maggio a San Siro. I rossoneri impattano con i lombardi, significa che la nuova classifica nella zona Champions vede la Lazio a 64, la Juve a 63, l'Inter a 60 poi Atalanta, Milan e Roma a 58. E' tutto incredibilmente aperto.
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