Milano, 12 marzo 2023 - Non è il momento dei processi in casa Inter. Soprattutto a due giorni dalla trasferta contro il Porto. E’ questo quello che emerge dalla Pinetina dopo la sconfitta di La Spezia che ha incrinato, non poco, la posizione di Simone Inzaghi. Sul tecnico aleggiano i 18 punti di ritardo dal Napoli e le 8 sconfitte totali in campionato, troppe per una squadra di vertice che da due anni sta cercando la seconda stella dopo il diciannovesimo Scudetto vinto con Conte. Preoccupa il rendimento in trasferta, pessimo da inizio stagione, preoccupa la condizione, ancora lontana da quella migliore, di Romelu Lukaku, preoccupa la gestione del centrocampo con Marcelo Brozovic e preoccupa soprattutto la scarsa tenuta mentale e l’insufficiente cinismo. Tutti aspetti che dovranno essere dimenticati martedì in Portogallo.
Tutti attorno a Inzaghi: si va avanti
Giustamente è il momento della compattezza e dell’unità alla Pinetina. Diventa basilare non compromettere la trasferta di Champions League in Portogallo, dove l’Inter dovrà difendere l’uno a zero dell’andata. Ma è lecito avere ansie e preoccupazioni considerando che nelle ultime tre trasferte di campionato è arrivato un solo punto con la Samp penultima e due sconfitte contro Bologna e Spezia. Se non migliorerà la tenuta mentale diventerà uno scoglio difficile da superare quello del Dragao contro la squadra di Sergio Conceicao ed è per questo motivo che i colloqui di questi giorni dovranno servire a ricompattare l’ambiente e a ritrovare la mentalità di un tempo. C’è anche da sottolineare che sulla gara da dentro o fuori Simone Inzaghi è sempre riuscito a dare il meglio di sé in questi due anni, conquistando due Supercoppe e una Coppa Italia: può essere un difetto strutturale non riuscire a garantire un certo rendimento su 38 partite, ma non è di certo una attenuante per la brutta stagione a cui sta andando incontro l’Inter e che potrà essere salvata da un piazzamento Champions e buone cose nelle due coppe in cui è rimasta in gara.
E in estate che succederà? Conte resta una opzione
Se per ora, ovviamente, Simone Inzaghi non rischia l’esonero, in vista dell’estate le cose potrebbero drasticamente cambiare. Non basterà un’altra Coppa Italia in bacheca se poi non dovesse arrivare un piazzamento Champions in campionato e se non dovesse arrivare la qualificazione ai quarti di finale martedì contro il Porto. Sintetizzare troppo potrebbe essere una forzatura, ma un altro cappotto esterno, stavolta europeo, rischierebbe di condannare l’allenatore in maniera irrimediabile, con tutte le conseguenze del caso a giugno quando anche il mercato allenatori sarà più chiaro. Il tecnico si gioca tutto in una partita? Forse eccessivo ma non irrealistico nella strategia del club, che ha già un boccone amaro per otto sconfitte in ventisei turni e un distacco enorme dalla vetta dopo aver già perduto lo scudetto dell’anno scorso. Il ciclo potrebbe essere giunto al termine e c’è sempre l’ombra di Antonio Conte, pronto a tornare in Italia ma anche a prendersi un anno di pausa dopo una annata difficile al Tottenham. Per il tecnico salentino potrebbero liberarsi diverse panchine, Juve e Roma sono state accostate a lui, ma in nerazzurro si è trovato bene e il prestigio di una seconda stella lo renderebbe di fatto indimenticabile nella storia del club meneghino. I primi contatti, secondo i rumors dall’Inghilterra, viaggerebbero sotto traccia, ma neanche tanto, anche se tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare economico dell’eventuale operazione sia in termini di ingaggio sia in termini di investimenti sul mercato. Conte è allenatore costoso e pretende anche parecchio sul mercato giocatori, ma in questa fase patron Steven Zhang non sembra intenzionato ad allargare i cordoni della borsa. Anzi, servirà una plusvalenza da 50 milioni di euro per ragioni di bilancio, tutti aspetti che potrebbero complicare, oltremodo, il clamoroso ritorno di Antonio Conte.
Milan Skriniar ci prova per la Champions League
Domenica di allenamenti in casa Inter a due giorni dalla sfida di ritorno contro il Porto. La buona notizia per Inzaghi è il parziale rientro di Milan Skriniar, che dunque ha qualche possibilità concreta di esserci martedì in Portogallo. Se lo slovacco dovesse recuperare per la titolarità, andrebbe a completare il reparto con Acerbi e Bastoni, con Darmian che invece accenderebbe il ballottaggio a destra con Dumfries. Seduta parziale con il gruppo per Skriniar che dunque potrebbe rientrare definitivamente alla vigilia del match. A centrocampo è invece probabile che Inzaghi si affidi alla conformazione più solida e sicura con Calhanoglu centrale e Barella e Mkhitaryan ai lati. In avanti Lautaro Martinez sarà sicuramente titolare, mentre per il partner d’attacco è ballottaggio tra Edin Dzeko e Romelu Lukaku, con il primo in vantaggio sul secondo. Per l’Inter la missione è difendere l’uno a zero dell’andata, ma senza la regola dei gol in trasferta, abolita, sarà più complicato. Alla squadra di Conceicao servirà comunque una vittoria con due gol di scarto per passare, ma con la vecchia regola qualsiasi successo con un gol di scarto, e con una Inter in gol, avrebbe premiato i nerazzurri mentre ora si andrebbe ai supplementari. Resta però il vantaggio nerazzurro e la possibilità di accedere ai quarti con due risultati su tre a disposizione. Vietato fallire, ne va sia del futuro di Simone Inzaghi e anche del futuro a bilancio, perché ogni passaggio del turno regalerebbe dalla Uefa risorse preziose per il bilancio del club consentendo a Suning di aumentare i ricavi e limitare le perdite. Resterebbe necessaria, però, una cessione a giugno con almeno una plusvalenza da 50 milioni di euro, proventi che serviranno per reinvestire sul mercato ma anche per generare un segno più a bilancio. L’indiziato? Denzel Dumfries, cercato in Premier League sia dal Manchester United sia dal Chelsea. Non è tempo di pensarci per Ausilio e Marotta, prima c’è il campo e una qualificazione da ottenere a tutti i costi.
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