Milano, 11 aprile 2022 - Chi l'avrebbe mai detto qualche settimana fa? L'Inter, grazie a due vittorie consecutive, è tornata padrona del proprio destino, arginando un periodo di crisi di risultati che aveva portato alla fuga milanista indipendentemente dal match con il Bologna da recuperare. Invece no, perché ora l'Inter è a meno due con una partita in meno: significa avere il destino nelle proprie mani. Di questo ha parlato l'ex presidente Massimo Moratti a Radio Anch'io Sport.
Moratti: "Occhio alle partite facili"
L'Inter si è risollevata, la vittoria di Torino, fondamentale per lo Scudetto tenendo a distanza la Juventus, a cui è seguita quella sul Verona, mai nel 2022 la squadra di Inzaghi ne aveva vinte due fila, ha portato il destino di nuovo nelle mani nerazzurre. Meno due dal Milan con una partita da recuperare, c'è fiducia per il finale di stagione. Il pensiero di Massimo Moratti: "Mancano poche giornate e non si può più sbagliare - le sue parole a Radio Rai - A me fanno paura le partite facili, sono quelle in cui si vincono o si perdono i campionato. L'Inter deve restare concentrata". Inter padrona del proprio futuro: "I numeri dicono questo ma ogni domenica c'è qualcosa di nuovo, però sembra che la squadra abbia fatto i passi giusti ed è tornato il gioco". Moratti però non si fida di Milan e Juventus, ancora in corsa: "Il Milan ha già fatto grandi cose e c'è solo da ringraziare Pioli - l'analisi di Moratti - Ora c'è una fase di stanca ma in una stagione capita a tutti, vediamo se avranno la forza di riprendersi. Juve? Non è mai fuori dai giochi, in un modo o nell'altro vince e bisognerà fare attenzione". Poi c''è il futuro e attorno all'Inter circolano i nomi di Paulo Dybala, in uscita dalla Juventus, e Romelu Lukaku, desideroso di tornare. Moratti crede che un titolare andrà preso in avanti pur con un ottimo rendimento di Dzeko e Lautaro: "Dybala lo considero talmente forte che lo prenderei sempre. Dipende dall'altro centravanti: ne abbiamo bisogno, se non è Lukaku un altro di riserva. Va preso un titolare". Infine, una chiosa sul campionato, con tre o quattro squadre in corsa e che, forse, avrebbero bisogno di giocare in contemporanea: "Sì, sarebbe meglio giocassero tutte allo stesso orario".
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