Milano, 5 agosto 2021 – E’ psicodramma in casa Inter. Non solo tra i tifosi. Se giustamente serpeggia malumore tra i supporters interisti, che dopo la cessione di Hakimi sono in subbuglio per quella sempre più probabile di Romelu Lukaku, anche in seno al club potrebbe emergere una clamorosa spaccatura. Romelu Lukaku, il perno del progetto scudettato nerazzurro, è ad un passo dal Chelsea e Suning è pronta ad incassare 130 milioni di euro, ma la dirigenza aveva pianificato ben altro e ora è spalle al muro.
Si parte da Conte
Inutile negarlo, molte critiche sono piovute addosso ad Antonio Conte per via della sua decisione di lasciare dopo due anni nonostante ancora un anno di contratto. Vinto lo Scudetto, il tecnico ha percepito un piano di ridimensionamento da parte di Suning e ha deciso di dire basta. Una scelta molto criticata ma che, a distanza di due mesi, può trovare ampiamente risposte alla luce del sole. Quali? Che il piano di ridimensionamento c’è eccome. Via Hakimi per motivi di bilancio, Suning è pronta a sacrificare pure Romelu Lukaku a fronte di 130 milioni di euro. Il problema? Semplice, la dirigenza aveva lavorato ad un piano per raggiungere gli obiettivi della proprietà senza cedere altre pedine.
Romelu pronto a lasciare
Detto che in una trattativa servono due sì, quello del club e quello del giocatore, l’Inter era pronta a resistere per trattenere Big Rom, come dimostra la prima offerta respinta al mittente da 100 milioni, ma sulla seconda probabilmente capitolerà. Conta il parere della dirigenza, fino a un certo punto, ma soprattutto quello della proprietà e di Oaktree, che ha garantito un sontuoso prestito per andare avanti. Poi Lukaku, lusingato, come è normale che sia, dall’offerta da 12 milioni di euro di ingaggio all’anno. Certo, senza il sì di Lukaku al Chelsea forse la trattativa sarebbe tramontata, ma dall’altro lato Suning non si strapperà i capelli per 130 milioni di euro nelle tasche del club e della galassia. Romelu avrebbe già comunicato la sua idea di accettare e i tifosi nerazzurri sono sul piede di guerra. Ma quanti di quei denari la proprietà metterà a disposizione della dirigenza per lavorare sul mercato in entrata? Non si sa, qualcuno dice forse la metà…
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