Roma, 11 maggio 2022 - L'Inter trionfa a Roma e si aggiudica l'ottava Coppa Italia della sua storia, 11 anni dopo rispetto all'ultima. Lo fa in maniera rocambolesca, rimontando la Juventus e battendola (per la prima volta nella finale della manifestazione) dopo i tempi supplementari per 4-2. I nerazzurri vanno immediatamente in vantaggio con Barella, poi in apertura di ripresa Alex Sandro e Vlahovic ribaltano la situazione nel giro di due minuti. E' il rigore di Calhanoglu a salvare la Beneamata e a portare la sfida ai supplementari. Supplementari che vengono decisi dalla doppietta fra il 98' e il 102' di Perisic. Per Madama, mandata al tappeto dai lombardi in un'altra finale dopo quella di Supercoppa Italiana, si materializza la prima stagione senza trofei dove nove anni di successi.
La sblocca Barella
C'è Dybala nel 4-2-3-1 scelto da Massimiliano Allegri, che lancia Bernardeschi in avanti assieme a Cuadrado, al numero 10 e a Vlahovic. Dall'atra parte non ci sono Bastoni e Dumfries ma D'Ambrosio e Darmian dal 1', mentre in attacco viene scelta la coppia Dzeko-Lautaro Martinez. Bastano sette minuti perché la gara si sblocchi: da azione d'angolo, Barella viene lasciato colpevolmente libero dalla difesa juventina di calciare in porta e il centrocampista ex Cagliari ringrazia e mette il pallone dove Perin non può arrivare. La Vecchia Signora accusa il colpo, il palleggio dei nerazzurri funziona e il pressing degli avversari va spesso a vuoto.
Occasioni Juve
Per la reazione dei piemontesi bisogna attendere il 22', quando Dybala è il primo dei suoi a concludere verso Handanovic, che blocca in due tempi. Ben più pericoloso il mancino di Vlahovic subito dopo e stavolta l'estremo difensore dell'Inter deve superarsi. Madama cresce e al 29', nel giro di pochi secondi, colleziona altre due chances: prima de Ligt impegna Handanovic di testa, poi sugli sviluppi del corner seguente Dybala ha palla buona, ma da posizione ghiottissima la manda sul fondo. Allegri perde per infortunio Danilo, sostituito da Morata, con Cuadrado che si abbassa sulla linea dei difensori. Il risultato non cambia fino all'intervallo.
Ribaltone all'Olimpico
In apertura di ripresa succede di tutto. Al 50', Alex Sandro approfitta di una ribattuta della difesa milanese per scagliare il proprio mancino, che inganna Handanovic, disturbato da Morata. E' 1-1, ma il punteggio viene riscritto nuovamente e sempre dalla Juventus. Due minuti più tardi rispetto al pareggio infatti, la transizione bianconera è perfetta, con Dybala che lancia Vlahovic, il serbo si fa ipnotizzare da Handanovic, ma sul secondo tentativo gonfia la rete. La gara adesso è splendida e Darmian da una parte e Morata dall'altra chiamano all'intervento i due portieri. Allegri si copre passando a una difesa a tre con Bonucci, Chiellini e de Ligt.
Pari Calha e supplementari
Difficile penetrare la retroguardia della Vecchia Signora e allora la squadra di Simone Inzaghi ci prova da fuori con Dimarco, la cui conclusione deviata termina fuori di poco. L'Inter si affida anche ai cross e da uno di questi nasce l'episodio del fallo visto dall'arbitro Valeri ai danni di Lautaro Martinez nell'area dei piemontesi. Nonostante le proteste della Juventus, il Var conferma il rigore, che viene trasformato da un glaciale Calhanoglu. E' questa di fatto l'ultima emozione dei regolamentari, dato che entrambe le compagini preferiscono non scoprirsi.
Re Perisic
L'overtime comincia subito con uno scossone: de Ligt commette fallo nella propria area sul connazionale de Vrij, Valeri inizialmente non ravvisa alcuna irregolarità, poi attraverso il Var decide di assegnare il penalty alla Beneamata. Va Perisic sul dischetto e il croato non sbaglia. Trascorrono due minuti ed è ancora l'ex Bayern Monaco a colpire con un tiro imparabile per Perin. La Juventus è a terra, Allegri nervosissimo si fa espellere e per l'Inter può scattare la festa.