Milano, 1 aprile 2023 - Decima sconfitta in campionato e i fischi di San Siro. La crisi Inter si fa sempre più profonda e il futuro di Simone Inzaghi sempre più in bilico: terza sconfitta consecutiva come non accadeva da sei anni. Alla Fiorentina è bastato un gol di Jack Bonaventura al 53’ per decidere la partita, ma poco prima Romelu Lukaku ha letteralmente cestinato il gol del vantaggio. Non c’è pace l’Inter e il mese di aprile si apre nel peggiore dei modi. Si complica la lotta ai primi quattro posti e si complica soprattutto il futuro del tecnico nerazzurro.
Tante occasioni nel primo tempo: zero gol
Inzaghi lancia una sorpresa davanti, non c’è Lautaro ma gioca Correa al fianco di Lukaku, mentre negli altri reparti scelte scontate con Darmian braccetto di destra, Brozovic perno di centrocampo e Dumfries e Gosens in fascia. Nella Fiorentina c’è Cabral prima punta supportato da Saponara e Ikone, a centrocampo spazio per il numero dieci Castrovilli. Il primo tempo è decisamente vibrante e baldanzoso, ma tatticamente imperfetto con le due formazioni che si scoprono perdendo spesso equilibrio e distanze. Parte meglio la Fiorentina che ha subito una percussione di Ikone a spaventare la retroguardia nerazzurra. Pochi istanti dopo ci prova Jack Bonaventura dalla distanza, senza fortuna, con la viola che trova buon pressing alto e buone trame. L’Inter sale di colpi col passare dei minuti e arrivano anche le occasioni. Si parte con una girata aerea di Gosens che sfila alta, ma è la Fiorentina a far ancora paura a metà tempo con una fuga di Biraghi e il cross per il destro di contro balzo di Castrovilli che impegna severamente Onana. Al 22’ la grande occasione nerazzurra. Mkhitaryan viene lanciato in contropiede a tu per tu con Terracciano che ha la prontezza di ipnotizzare l’armeno. Meglio l’Inter nella fase centrale, soprattutto sulla fascia destra dove Dumfries trova praterie. In una di queste ripartenze l’olandese trova Lukaku a centro area che però cincischia con le finte e perde l’attimo per calciare a rete da buona posizione. Sembra comunque una versione più pimpante di Big Rom che torna a dare verticalità all’Inter e al 35’ Castrovilli lo deve fermare sul più bello prima del diagonale sinistro in contropiede. Purtroppo per gli interisti non sarà così. Finale di tempo invece ad appannaggio della Fiorentina che prova un paio di conclusioni dalla distanza, ma soprattutto, al 40’, una percussione di Saponara salvata in extremis da Darmian con Ikone che non riesce con il destro a ribadire in rete. E’ quasi incredibile lo zero a zero dell’intervallo, in un primo tempo imperfetto per entrambe le formazioni ma ricco di occasioni. E’ mancata precisione e cinismo e se da una parte l’Inter ha rischiato parecchio, dall’altro pure la Fiorentina si è esposta alle ripartenze con poco equilibrio e poco ordine tattico. Tutte e due hanno cercato il gol ma non lo hanno trovato.
Lukaku spreca sotto porta, Bonaventura no: vince la Fiorentina
Italiano sceglie Milenkovic all’intervallo per Martinez Quarta. Nessun cambio nell’Inter. I nerazzurri sembrano approcciare bene la ripresa con un cross di Brozovic per la volèe sul secondo palo di Gosens: palla alta. E’ un fuoco di paglia, perché la Fiorentina sfiora la rete poco dopo con un pregevole destro a giro di Castrovilli che costringe Onana a soffiare e a sperare che la palla esca. L’Inter ha però la chance per indirizzare la partita, ma l’errore è clamoroso. Bastoni riesce a sfuggire a sinistra e a servire tutto solo Lukaku a due passi dalla porta, ma il belga cicca il sinistro e mette la palla incredibilmente a lato. San Siro incredulo. Tre minuti dopo, per la classica regola del ‘gol sbagliato, gol subito’, passa la Fiorentina. Da corner viola c’è la girata aerea di Cabral, miracolo di Onana ma Bonaventura è il più lesto di tutti e segna il vantaggio al 53’. La reazione Inter arriva, ma non con tante idee. C’è un destro di mezzo volo di Barella che colpisce il palo, tuttavia i nerazzurri si espongono al contropiede e Ikone spara il sinistro a lato. Inzaghi deve dare una scossa, dentro De Vrij, Bellanova e Lautaro Per Gosens, Bastoni e Correa. Si ricompone la Lu-La ma per l’Inter l’asse più pericoloso resta Lukaku-Dumfries, con il belga che lancia l’olandese ma il destro è totalmente ciccato e sbilanciato e finisce tra le braccia di Terracciano. La Fiorentina riesce comunque a gestire discretamente il possesso palla o comunque sprona l’Inter a scoprirsi, con San Siro sempre più impaziente e brontolante data la decima sconfitta in campionato alle viste. L’Inter ci prova nel finale, ma dove non ci sono i difensori c’è il portiere. Cross di Dumfries per l’inserimento del treno Bellanova: miracolo di Terracciano. Italiano prova a gestire l’ultimo quarto d’ora di partita e inserisce Barak e Ranieri per Mandragora e Ikone e infatti l’Inter fatica a creare gli assalti finali. Arrivano anche le mosse della disperazione di Inzaghi che sceglie Dzeko e Asllani, con il bosniaco che subito pesca Lautaro in area ma arriva Milenkovic a murare il destro dell’argentino. Incredibile all’85’, Acerbi, ormai in versione mezzala, pesca Dzeko in profondità che crossa al centro con Terracciano e Ranieri che rischiano l’autogol. Era comunque fuorigioco del bosniaco. I viola sono bravi a rendere la partita più sporca nel finale, controllando il più possibile l’area e le tre punte nerazzurre, togliendo rifornimenti al reparto avanzato sotto le lamentele del pubblico di San Siro. E mentre Inzaghi ride nervosamente e sarcasticamente per le occasioni sprecate, i volti scuri della dirigenza sembrano illustrare bene il futuro a breve termine della panchina nerazzurra. Il finale vede l’Inter con tanti attaccanti ma senza un modo di servirli, con gli sfoghi in fascia bloccati e la tattica del fuorigioco viola che inibisce l’attacco alla profondità degli interisti. Occasioni non ne arrivano nonostante sei minuti di recupero. Passa la Fiorentina: quinta vittoria di fila, sprofonda l’Inter con la terza sconfitta consecutiva.