Milano, 4 giugno 2020 – Si attendono le date ufficiali delle semifinali di Coppa Italia, competizione che darà vita alla ripresa del calcio in Italia. Inizialmente, ma in via ufficiosa, il calendario prevedeva 13 e 14 giugno le semifinali, 17 giugno la finale. Negli ultimi giorni però si è pensato ad un anticipo di un giorno, chiedendo al Governo una deroga per poter disputare eventi sportivi prima del 14 giugno.
C’E’ IL SI’ – Le istituzioni hanno così accettato di concedere una deroga e anticipare l’inizio delle semifinali, per cui il calendario definitivo vedrà la prima semi di Coppa Italia, cioè Juve-Milan, in programma il 12 giugno, mentre il 13 toccherebbe a Napoli-Inter. Ma se la politica, forte della curva dei contagi in discesa, è diventata più morbida sulla ripresa calcistica, ora sono i club a discutere su diversi fattori. Oltre ai contratti in scadenza al 30 giugno, andrà trovata una soluzione per evitare che il campionato riprenda con possibili ammutinamenti o rose diverse rispetto a quelle attuali, è scoppiata la bagarre sulle date. Trovato un accordo sul calendario di Serie A, ma non senza fatica, ora ne serve uno sulle semifinali di Coppa Italia.
L’INTER CHIEDE L’INVERSIONE – Ad alzare la mano e chiedere un cambio di programma è stato l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta. I nerazzurri vorrebbero una inversione del programma delle semifinali per avere un giorno in più a disposizione in una settimana che per la squadra di Conte rischia di essere sovraffollata: semifinale di ritorno il 13, eventuale finale il 17 e recupero di campionato con la Samp il 21. Ma per una inversione delle semifinali, dunque prima Napoli-Inter e poi Juve-Milan, serve appunto un accordo in Lega che ora non c’è. Milan e Juve infatti sarebbero contrarie a soddisfare la richiesta dell’Inter, che prima dell’ufficialità dei calendari di Serie A avrebbe addirittura minacciato di mandare la Primavera a Napoli. La sensazione dunque è che alla fine arriverà il sì del Governo all’anticipo di un giorno, quindi semi 12 e 13 giugno, ma non l’inversione delle sfide. L'Inter dovrà adeguarsi.