Milano, 23 ottobre 2020 – L’Inter di Antonio Conte ha bisogno di riprende la marcia in campionato dopo la battuta d’arresto nel derby che ha ampliato il divario con il Milan a punteggio pieno. La partita di Champions ha dato risposte solo a metà, col Borussia ancora due gol segnati ma anche troppe disattenzioni difensive, uno dei problemi dell’Inter di questo avvio di stagione. La strada è quella giusta, cioè del gioco e dei gol, ma serve un miglioramento in termini di equilibrio.
Giochiamo bene
A parlarne è stato Antonio Conte alla vigilia di Genoa-Inter, partita che ai nerazzurri servirà per non far scappare le rivali in ottica Scudetto. Tre punti sono quasi d’obbligo: “Abbiamo intrapreso la strada giusta – ha affermato il tecnico – Siamo felici, a partire da me, passando per i calciatori e i dirigenti. Non c’è preoccupazione e affrontiamo tutto a testa alta. Non diamo troppo peso alle assenze e a quello che succede. Calcisticamente non sono preoccupato”. Ancora Conte, soddisfatto del gioco espresso: “Giochiamo bene e raccogliamo meno di quanto produciamo, puniti da nostre disattenzioni. I calciatori stanno dando ciò che chiedo, sono felice della loro abnegazione”.
Equilibri
Si parla molto dei gol subiti dall’Inter, ma Conte non si fascia la testa, consapevole che qualcosa andrà migliorato: “Applichiamo sempre i nostri concetti cercando di coinvolgere tutta la rosa – ha proseguito – Abbiamo fatto tanti gol e potevamo farne di più, purtroppo sono stati subiti dei gol che potevamo evitare e qualche situazione individuale la possiamo migliorare”. C’è solo una medicina per migliorare, ovvero lavorare: “Continueremo a lavorare, noi vogliamo sempre fare la partita dall’inizio e finora nessuna squadra ci è stata superiore. La nostra mentalità è questa”. Ma può esserci un contraccolpo psicologico dopo le recenti partite? Per Conte no: “Abbiamo ragazzi che si applicano e lavorano, non devo intervenire su questo. Stiamo costruendo qualcosa di solido e ci vuole tempo, nell’immediato non so dove arriveremo ma la strada è giusta. Il Liverpool ci ha messo quattro anni per diventare una macchina da guerra e noi ci stiamo assestando al contrario degli anni precedenti”.
Leggi anche - Serie A, chi sono i giocatori positivi al virus