Milano, 6 marzo 2023 - Simone Inzaghi ha trovato il suo equilibrio a centrocampo e non contempla Marcelo Brozovic. Fino alla stagione scorsa sembrava che l’Inter non potesse fare a meno del croato, tanto che alla fine venne anche prelevato dal mercato un eventuale riserva di lusso come Asllani, ma i continui infortuni di questa annata hanno sancito una gerarchia totalmente diversa. Oggi, il terzetto Nicolò Barella, Henrikh Mikhitaryan e Hakan Calhanoglu appare inamovibile e decisamente più convincente rispetto alla titolarità del croato, schierato a Bologna in una sanguinosa sconfitta esterna. I venti minuti concessi ieri contro il Lecce sanno di un cambio netto di gerarchia.
Brozovic ceduto?
Marcelo Brozovic non è più il regista titolare dell’Inter. Le indicazioni sono chiare, al netto degli infortuni. Il rendimento di Hakan Calhanoglu, che ha sostituito il croato durante la lunga assenza, ha convinto Simone Inzaghi che contestualmente può schierare come mezze ali Henrik Mkhitaryan e Nicolò Barella. È in particolare l’armeno ad aver conquistato la fiducia del tecnico e del pubblico, soprattutto a suon di gol. Rete decisiva contro l’Udinese, rete altrettanto decisiva contro il Lecce. Entrambe di pregevole fattura e con un gesto tecnico di grande qualità. Sono diciassette partite consecutive da titolare e un segnale chiaro di una mediana più equilibrata con Calhanoglu perno e Barella incursore di destra. A farne le spese Marcelo Brozovic e anche la sua alternativa, quel Kristjan Asllani che ora non tocca più campo. Ma Inzaghi non può pensare di concedere minutaggi alle riserve, perché ha una qualificazione Champions da portare a casa e un ottavo di ritorno contro il Porto tra meno di dieci giorni. Serve realismo e pragmatismo e l’assetto senza Brozovic funziona di più. A questo punto, non è escluso che il croato possa essere ceduto in estate, diventando quella plusvalenza che serve al bilancio entro giugno. Sarebbe un divorzio dopo più di otto anni.
Gosens ritrovato?
A ridare un minimo di sorriso a Inzaghi c’è anche un Robin Gosens finalmente incisivo. Nella brutta partita di Bologna è stato uno dei pochi a salvarsi, mentre contro il Lecce è stato decisamente tra i migliori per propulsione e tasso agonistico messo in campo. Il tedesco, dopo tante sofferenze e tanta panchina, potrebbe finalmente aver trovato la via giusta: "È stata una bellissima sensazione aver avuto la standing ovation quando sono uscito - le sue parole - sono veramente contento sia per me che per la squadra, perché serviva questa vittoria dopo l'ultima settimana. Voglio soffrire in campo per migliorare e cresci solo così, soffrendo". Importante, a livello di classifica e di morale, aver riscattato la sconfitta di Bologna, con l’Inter di nuovo seconda e brava ad approfittare del passo falso del Milan, ma ci sono sempre le romane da tenere d’occhio: "Abbiamo fatto vedere subito che volevamo vincere questa partita. È stata una gara fondamentale per il nostro cammino ed è una vittoria strameritata secondo me. Dopo la gara di Bologna ci siamo detti tutti zitti e lavorare, solo in questo modo si possono vincere le gare in Serie A". Adesso lo Spezia e poi la trasferta in Portogallo. Leggi anche - Liga, il Barcelona allunga sul Real