Milano, 8 aprile 2023 - E’ ancora crisi Inter. Sempre in campionato. Il pareggio di Salerno acuisce i problemi della squadra nerazzurra che ora rischia seriamente di perdere il treno Champions League in vista della prossima stagione. Ma in generale è proprio una porzione di stagione disgraziata con un solo successo nelle ultime otto partite (due a zero al Lecce, che ne ha perse sei di fila) con soli 5 gol segnati, molto meno di uno a partita. Basta lo score, con quattro sconfitte, tre pareggi e una sola vittoria. Simone Inzaghi ormai è appeso a un filo e il doppio confronto con il Benfica sancirà probabilmente la sua presenza o meno sulla panca nerazzurra. L’Inter non vuole cambiare a stagione in corso ma il rischio c’è tutto. A condannare i nerazzurri, inoltre, anche i tanti gol sbagliati, da Romelu Lukaku in primis, e un attacco che è a digiuno di gol da troppo tempo con Lautaro Martinez lontano dal rendimento di inizio inverno ed Edin Dzeko mai tornato alla rete da gennaio in poi. Gli xG disegnano dati clamorosi di mancata realizzazione nerazzurra a fronte di quasi 90 tiri tentati.
Gli expected goal non mentono
Simone Inzaghi non ha del tutto torto a puntare il dito contro le occasioni sprecate. Nelle ultime quattro partite di campionato, secondo gli expected goals, l’Inter avrebbe dovuto vincerne tre e pareggiarne una. Contro lo Spezia, ad esempio, il due a uno finale per i liguri è stato bugiardo rispetto alle occasioni create e ai gol attesi. Infatti, i nerazzurri hanno creato per 3.47 xG contro i 0.98 dei padroni di casa, stesso discorso nel match interno con la Fiorentina (terminato 0-1) con un xG favorevole all’Inter di 3.14 contro 1.32, e anche a Salerno il pareggio è bugiardo rispetto alle statistiche (0.86 a 2.98). Uno dei principali protagonisti in negativo è stato sicuramente Romelu Lukaku, autore di due clamorosi e decisivi errori sotto porta. Con la Fiorentina ha mancato un facile appoggio in rete da due passi, e poco dopo Bonaventura ha siglato il gol decisivo, mentre a Salerno un colpo di testa ravvicinato, uno di quelli solo da spingere in porta, lo ha spedito sulla traversa, con il risultato che al 90’ il tiro cross di Candreva, un mezzo miracolo, si è infilato sotto l’incrocio. Big Rom sa di essere uno dei maggiori responsabili dell’ultimo complicatissimo mese nerazzurro e ieri all’Arechi ha voluto chiedere di scusa alla Curva Nord, mettendoci la faccia in prima persona: “Metterci la faccia sempre. Non importa se le cose vanno bene o male, quello che conta è assumersi le proprie responsabilità. Nella buona e nella cattiva sorte io ci sarò. Avanti Inter, avanti CN69”, le parole di Big Rom su Instagram. L’Inter avrà dunque bisogno di ritrovare i gol dei suoi attaccanti, e alla svelta. Lukaku ha segnato a La Spezia ma da gennaio in avanti ha gonfiato la rete solo due volte, il suo collega Lautaro è stato più prolifico ma in Serie A non segna dal 5 marzo ed è a digiuno da sei partite (comprendendo pure Coppa Italia e Champions) mentre Edin Dzeko è fermo in campionato dal 4 gennaio quando decise la sfida contro il Napoli a San Siro. Insomma, il problema attacco esiste.
Inzaghi a rischio, ma non ora
Non c’è dunque pace per il tecnico Simone Inzaghi, il cui destino appare ormai segnato. La separazione dall’Inter sembra quasi certa a giugno, la dirigenza è enormemente delusa dall’ultimo mese di campionato, ma con il rischio di un esonero anticipato se dovesse arrivare un fallimento nel doppio confronto di Champions League con il Benfica. Sarà una settimana decisiva per l’Inter che martedì avrà l’andata a Lisbona, poi sabato il derby lombardo con il Monza, fondamentale per riprendere quota nella lotta ai primi quattro posti, e mercoledì 19 il ritorno a San Siro contro il Benfica. Tre partite che porteranno la dirigenza a confermare Inzaghi fino a fine stagione oppure a prendere una decisione clamorosa e anticipata, magari affidando la guida ad un traghettatore fino a giugno (candidato principale Cristian Chivu allenatore della Primavera). L’esonero immediato non viene visto come una soluzione utile ad arginare il problema, almeno in questa settimana di impegni ravvicinati, ma di sicuro la dirigenza chiederà immediatamente una reazione alla squadra sia sotto il profilo della realizzazione che, di conseguenza, anche per quanto riguarda i risultati. Se da un lato il problema attacco esiste, dall’altro destano perplessità le sostituzioni di Inzaghi, che anche ieri non hanno convinto, così come la condizione atletica della squadra che dal sessantesimo in avanti tende a calare precipitosamente. Ma tutte queste considerazioni probabilmente non avrebbero oggi diritto di cittadinanza se Lukaku avesse segnato due gol facili contro Fiorentina e Salernitana. Ma non è ovviamene sufficiente a tenere al riparto Inzaghi dalle critiche e probabilmente a fine stagione il tecnico pagherà per tutti.
A Lisbona senza Skriniar e Calhanoglu?
Intanto Inzaghi deve ragionare sulla formazione di Lisbona, ma probabilmente con due assenze pesanti. Milan Skriniar lamenta ancora dolori alla schiena e i suoi tempi di recupero sono ancora indefiniti, con i rumors provenienti dalla Francia che lo darebbero fermo fino a fine stagione, quando poi passerà al Psg a parametro zero. E anche Hakan Calhanoglu non dovrebbe farcela a recuperare dal problema muscolare accusato in nazionale e per lui il percorso più probabile appare indirizzato verso la convocazione con il Monza e poi un possibile definitivo ritorno in campo per il secondo match contro il Benfica. Possibile allora l’utilizzo ancora di Matteo Darmian braccetto di destra e di Marcelo Brozovic come perno di centrocampo, mentre in avanti tutte le piste sono da verificare, con Lautaro certamente titolare - ieri è partito dalla panchina - e uno tra Dzeko e Lukaku al suo fianco con il primo favorito sul secondo.
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