Napoli, 16 novembre 2020 - Lorenzo Insigne contro Robert Lewandowski: un duello inatteso per tanti motivi, su tutti il netto gap fisico tra i due. Eppure ieri, durante i numerosi momenti di nervosismo all'interno di Italia-Polonia, il capitano del Napoli si è contraddistinto per una leadership per certi versi inattesa, specialmente se si torna alla memoria a qualche anno fa.
Il modulo dei sogni
C'era una volta il talentuoso ma timidissimo fantasista di Frattamaggiore che dava del tu al pallone ma che perdeva sicurezza al cospetto di avversari magari più grossi e spregiudicati. C'era una volta un giocatore che si frenava nei contrasti fisici specialmente dopo il grave infortunio occorso al ginocchio destro nel 2014. C'era una volta il folletto che brillava con l'azzurro della sua squadra di club (e del cuore) ma che si depotenziava con quello della Nazionale, attirando su di sé mille critiche. Tutto sparito: adesso Insigne riesce a mantenere un rendimento costante ovunque. Non solo: in realtà l'impressione è che ultimamente il capitano del Napoli con la casacca dell'Italia si esalti ancora di più. Merito della maglia numero 10 ormai fissa sulle sue spalle, della fiducia percepita da parte di Roberto Mancini e probabilmente del modulo, quel 4-3-3 che resta il più congeniale alle sue caratteristiche. Se poi di mezzo ci si mette pure l'effetto amarcord grazie alla regia di un ispiratissimo Jorginho, allora il capolavoro è presto fatto: a gioirne è l'intera Italia ma anche il Napoli, che tramite le tanto biasimate Nazionali vede il valore tecnico e politico dei propri giocatori crescere a dismisura.
Inter e Roma su Milik
Il pensiero non va solo a Insigne. Il caso più emblematico risponde al nome di Arkadiusz Milik, che almeno fino a gennaio non vedrà il campo con la maglia azzurra a causa delle note incomprensioni con il club sul rinnovo. Il danno è presto fatto per entrambe le parti in causa: il polacco, che nell'anno prima dell'Europeo rischia di uscire dalle rotazioni della propria rappresentativa e che in generale sta scivolando giù nell'elenco dei migliori attaccanti del vecchio continente e il Napoli, che potrebbe perdere a zero un giocatore sul quale aveva investito tanto, sia economicamente sia nell'ottica del progetto. L'unica vetrina per evitare il peggio è quella offerta dalle tanto vituperate Nazionali: a osservare Milik sono in particolare Inter e Roma, che a gennaio si potrebbero fiondare con prepotenza su un attaccante a prezzo quasi di saldo vista la precaria situazione contrattuale.