Milano, 2 agosto 2021- Finalmente è arrivato il giorno di Olivier Giroud: il nuovo attaccante del Milan si è già sbloccato in amichevole e oggi è stato ufficialmente presentato alla stampa in conferenza. Tanti gli argomenti toccati durante la lunga chiacchierata, compreso il rapporto con Ibrahimovic.
Parola d'ordine: motivazione
"Sono qui per segnare e lasciare il segno come ho fatto nelle squadre in cui sono stato" ha dichiarato subito l'attaccante francese, deciso a diventare un grande punto di riferimento per il Milan. Gli obiettivi di Giroud sono molto chiari: "Voglio vincere col Milan. Per quanto riguarda i miei obiettivi personali, non ho numeri precisi relativi ai gol che vorrei segnare. E ad ogni modo non lo rivelerei per non avere ulteriori pressioni. Di sicuro vorrò segnare il più possibile e ottenere il massimo per il club". La grande esperienza sarà sicuramente il suo punto forte e il desiderio del francese è quello di trasmettere qualcosa ai giocatori più giovani: "Vorrei dare il mio contributo per aiutare le giovani promesse del calcio rossonere e far valere la mia esperienza. Vorrei essere per loro come un fratello maggiore e spiegare loro come sia importante lavorare duro. Senza sofferenza non ci si può mettere in gioco. Voglio essere un grande giocatore, ma anche una bella persona. Ed è per questo che cerco di aiutare le persone attorno a me comportandomi da professionista".
Il rapporto con Ibra
Tanta curiosità è nata attorno alla possibile convivenza in campo con Zlatan Ibrahimovic, un giocatore che Giroud ha sempre stimato tanto: "Prima di tutto vorrei dire che è un grande onore poter giocare insieme a un grande calciatore come Ibra. E' il mister però che disegnerà la squadra e spetterà a lui decidere come giocheremo e la formazione. Penso che sia semplice avere una buona intesa con giocatori come Zlatan e penso che possiamo essere complementari indipendentemente dal modulo". "Non mi considero un'alternativa a nessuno - ha continuato il francese - " Sono qui per dare il mio contributo e Sarà Pioli a decidere chi giocherà. Quando arrivo in un club io lavoro con umiltà per giocare più gare possibili. Il Milan crede nelle mie qualità e Maldini mi ha dato fiducia e portato qui per questo". Il Milan rappresenterà per lui l'ennesima sfida in cui poter dimostrare di essere ancora decisivo: "Mi chiamano 'nonno' in Francia perché l'avevo detto io scherzando una volta rispondendo ad alcuni commenti sulla mia età. Penso di poter dare ancora molto nel calcio come Ibra insegna. Se il tuo corpo è pronto, puoi dare il meglio. Dicono che sono troppo vecchio? E' tutta una questione di testa. Con la motivazione e la concentrazione si può arrivare lontano".
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