Genova, 1° dicembre 2021 – Riparte da Marassi la corsa del Milan: dopo i ko con Fiorentina e Sassuolo, gli uomini di Pioli rialzanola testa schiantando il Genoa dell’indimenticato ex rossonero Shevchenko con un pesante 3-0 e riportandosi a un solo punto dalla capolista Napoli, fermata sul 2-2 in rimonta dal Sassuolo. Quello dei rossoneri in terra genovese è stato un successo netto e mai sembrato in discussione: il Milan ha infatti sfoderato nuovamente tutto il suo temperamento e tenuto con grande personalità in mano il pallino del gioco per tutto l’arco dei 90’, sbloccando la situazione già al 9’ grazie alla punizione al bacio di Zlatan Ibrahimovic e chiudendo i conti con la doppietta firmata tra primo e secondo tempo da un Junior Messias autentico mattatore della serata e dominatore della trequarti assieme a un Brahim Diaz che, con le sue fulminee accelerazioni, ha dato l’impressione di essere tornato quello dei giorni migliori. Dall’altra parte troppo spuntato il Genoa, alle prese con le rotazioni ridotte all’osso in attacco e capace di pungere i rossoneri soltanto con il colpo di testa di Hernani e con il pallonetto molto insidioso di Masiello al 79’. L’unica nota stonata nella serata da incorniciare del Milan – impeccabile anche in fase difensiva dopo i sette gol incassati nelle precedenti due gare – è l’infortunio al ginocchio (si parla di trauma distorsivo, la cui entità verrà stabilita dagli esami a cui sarà sottoposto il giocatore nelle prossime ore) che ha messo ko a inizio gara Simon Kjaer.
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Le scelte degli allenatori
Costretto a fare i conti con una lunga lista di assenti, l’attesissimo e indimenticato ex di serata Shevchenko opta per un 3-5-2 nel quale le principali sorprese sono Vanheusden in difesa e la scelta di puntare su Ekuban per fare da partner d’attacco di Bianchi. Pioli si affida invece al collaudatissimo 4-2-3-1 con diverse novità rispetto all’undici che pochi giorni fa ha affrontato il Sassuolo: in difesa torna Tomori dal 1’ e in mediana – dove pesa l’assenza di Bennacer, messo ko dalla labirintite – il tandem è composto da Tonali e Kessié. Decisamente inedito, poi, anche il tridente sulla trequarti dove viene concesso un turno di riposo a Leao e Saelemaekers e vengono schierati Messias e Krunic che assieme a Diaz devono supportare Zlatan Ibrahimovic.
Primo tempo
L’avvio del Genoa è decisamente intraprendente e i piani di Pioli rischiano di complicarsi già al 4’ quando un pilastro della difesa come Simon Kjaer è costretto a lasciare il posto a Gabbia dopo essersi procurato un problema al ginocchio nel tentativo di contrastare Cambiaso. La reazione rossonera del Milan è però da grande squadra: i rossoneri si riversano infatti nella metà campo avversaria e al 9' sbloccano il risultato con Ibrahimovic che, su un calcio di punizione battuto da più di venti metri, trafigge Sirigu con un morbido destro a giro. Lo svedese si accende caricandosi l’attacco milanista sulle spalle e sfiorando per ben due volte il 2-0 anche al 16’ su invito di Messias e su una respinta della difesa rossoblu. Sulla corsia di destra i rossoneri riescono sempre a trovare terreno fertile per creare pericoli al Genoa che deve attendere il 26’ per farsi rivedere dalle parti di Maignan con il tiro alto di Rovella. Con il passare dei minuti, i rossoblu prendono coraggio e alzano il baricentro ma, anche a causa di una manovra un po’ lenta e prevedibile, trovano a sbarrare loro la strada un Milan molto attento in fase difensiva. Nel loro momento migliore, però, gli uomini di Shevchenko devono fare i conti con una doccia gelata: il raddoppio dei rossoneri che, dopo averlo sfiorato con Brahim Diaz al culmine di una ripartenza al 42’, lo mettono a segno all’alba dei 4’ di recupero, grazie a Messias, bravo a raccogliere una respinta della difesa genoana e a superare Sirigu con un colpo di testa che dà al pallone una parabola simile a quella di un pallonetto e vale il 2-0 milanista di fine primo tempo.
La ripresa
Il secondo tempo comincia con senza cambi e con un Milan che prova a calare già al 46’ con Ibrahimovic che, servito dal cross di Florenzi, colpisce il pallone troppo debolmente da solo al centro dell’area. Veemente la replica genoana, affidata al colpo di testa di Hernani che, su punizione battuta da Rovella, spizza la palla e costringe Maignan a un intervento prodigioso per deviare la palla sopra la traversa. Un guizzo isolato perché il Milan riprende ben presto il pallino del gioco, controllando i ritmi senza rischiare e sfiorando addirittura il 3-0 anche con Krunic che dal limite non inquadra di poco la porta avversaria. Con i suoi in controllo, al quarto d’ora della ripresa Pioli decide di dar fiato a Ibrahimovic inserendo Pellegri. Passa meno di un minuto e arriva il 3-0 rossonero al culmine di un’azione da incorniciare, finalizzata da Messias che trova la doppietta personale infilando la palla nell’angolino basso alla destra di Sirigu con un colpo da biliardo. Un fendente alla giugulare di un Genoa già alle corde e incapace di reagire anche a causa dei ripetuti errori in fase di impostazione. I 20’ finali si trasformano così in una passerella per i rossoneri che possono dar spazio a nuove rotazioni – dentro Saelemaekers e Bakayoko al posto di Diaz e Tonali – e gestiscono il pallone con un elegante palleggio sussultando soltanto al 79’ quando Masiello sfiora l’eurogol da distanza siderale. Troppo poco per rimettere tutto in discussione e scalfire il dominio dei rossoneri che al triplice fischio di Sacchi hanno potuto alzare le braccia al cielo per questi tre punti molto preziosi.