Genova, 13 dicembre 2020 – La Juventus, dopo l’impresa firmata al Camp Nou, prosegue la sua rincorsa in campionato andando a battere a domicilio il Genoa con un netto 3-1 e portandosi a soli tre punti dal Milan primo della classe. I bianconeri, pur dominando sul piano del possesso palla – molto accorti in fase difensiva – non sono riusciti a sbloccare la situazione fino al 56° quando Dybala ha interrotto un digiuno con una bella incursione in area, terminata con un mancino che si infila nell’angolino alla sinistra di Perin. La risposta genoana però c’è e si tramuta nel gol del pari siglato al 61° dall’ex Sturaro. I bianconeri però non si lasciano intimorire, aumentano nuovamente i giri del motore e, dopo altri due gol annullati, si prendono la rivincita chiudendo la contesa con i rigori trasformati al 78° e all’89° da Ronaldo che festeggia al meglio la sua centesima presenza in maglia Juve.
Genoa-Juventus 1-3, rivivi la diretta
La Juve domina ma non riesce a sbloccare il risultato
Maran opta per un 4-4-2 nel quale figurano i tre ex bianconeri Perin, Sturaro e Pjaca, preferito a Shomurodov per supportare Scamacca. Schieramento speculare per Pirlo che cambia cinque uomini rispetto all’undici del Camp Nou e un po’ a sorpresa lancia McKennie a centrocampo e Dybala al fianco di Ronaldo – alla centesima presenza in bianconero – e al posto di Morata. Partenza bruciante della Juve che dopo meno di 1’ guadagna un calcio di punizione, battuto da Cuadrado e trasformato di testa da Rabiot che però tocca la palla con la mano: Di Bello non ha dubbi e annulla il vantaggio bianconero. Passato lo shock iniziale, il Genoa prova a riordinare le idee e ad alzare il baricentro, ma è sempre la Juve a rendersi pericolosa, al 10°, con un colpo di testa di McKennie sugli sviluppi di un corner, scaturito da una bella iniziativa di Ronaldo. I bianconeri tengono in mano il pallino del gioco, pressando con convinzione i portatori di palla genoani e spingendo sulle fasce per far male agli avversari: al 18° ci prova anche Bentancur dalla distanza ma la sua conclusione finisce sul fondo così come quella dal limite di McKennie al 24°. Nonostante una manovra a tratti avvolgente, però, alla Juve sembra mancare la giusta concretezza negli ultimi sedici metri (ci riprovano Dybala e McKennie) e così il Genoa, pur soffrendo, riesce a proteggere lo 0-0 fino all’intervallo.
Dybala la sblocca, Sturaro pareggia i conti ma Ronaldo è impeccabile dal dischetto
Il canovaccio di inizio ripresa non discosta in maniera sostanziale da quello dei primi 45’: è sempre la Juve a fare la partita e a provarci questa volta con una conclusione potente ma imprecisa di Ronaldo, al 46°. Le corsie esterne restano il terreno d’azione preferito dai bianconeri che però continuano a latitare sul piano del cinismo sotto porta, almeno fino al 56° quando Paulo Dybala estrae dal cilindro una prodezza: l’argentino, sfruttando una spizzata di testa di McKennei, entra infatti in area, elude la marcatura di Masiello e trafigge Perin, sbloccando il risultato e trovando il suo primo gol in campionato. Il vantaggio scioglie le briglie dei bianconeri che al 59° raddoppiano grazie a Chiesa ma anche in questa occasione, come accaduto in avvio, l’urlo di gioia juventino viene strozzato in gola dal fischio di Di Bello che sancisce la posizione di fuorigioco di Ronaldo prima del suggerimento per il compagno. Il contraccolpo stavolta è pesante perché un po’ a sorpresa al 61° il Genoa trova il pareggio: un cross dalla sinistra di Pellegrini sorprende sul lato debole la difesa bianconera che si perde Sturaro, il quale si inserisce e con puntualità insacca da posizione defilata l’1-1. La doccia è fredda ma la risposta bianconera è altrettanto spiazzante: al 65° infatti Dybala trova su rovesciata la doppietta ma ancora una volta il VAR interviene sancendo l’offside millimetrico dell’argentino sul cross di McKinnei. Pirlo per sbloccare di nuovo la situazione prova allora a rendere ancora più offensiva la trazione bianconera inserendo Morata al posto di Rabiot, ma è Ronaldo al 72° a far sussultare i bianconeri con un colpo di testa su cui Perin interviene con grande prontezza. Il portoghese si riscatta però al 78°, trasformando il rigore guadagnato pochi istanti prima da Cuadrado, steso in piena area da Rovella. Ritrovato il vantaggio si aprono spazi importanti davanti ai bianconeri che rispondono agli ingressi di Pandev e del giovane Caso – all’esordio in A – con gli innesti di Kulusevski e Bernardeschi. Una mossa azzeccata perché proprio da una pressione sulla palla dell’ucraino nasce l’azione che porta al secondo rigore per la Juve, causato dall’intervento irregolare di Perin su Morata. Sul dischetto torna Ronaldo che a sangue freddo fa partire un’altra conclusione centrale ma molto potente, che chiude i conti e regala i tre punti ai bianconeri.
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