Roma, 4 giugno 2022 - Non c'è pace per Gennaro Gattuso: dopo la brusca separazione dal Napoli e quella ancora più tumultuosa (e rapida) dalla Fiorentina, il tecnico calabrese dovrebbe ripartire dal Valencia. Il condizionale è più che mai d'obbligo, perché anche questa avventura non sta nascendo sotto i migliori auspici: colpa della pesantissima contestazione messa in opera da parte della tifoseria a causa di frasi passate dell'allenatore italiano su donne e omosessuali (e non solo).
I dettagli
Per la verità il copione per Gattuso è tutt'altro che inedito: già l'anno scorso, ai tempi del suo avvicinamento al Tottenham, delle uscite piuttosto infelici del tecnico calabrese erano riemerse con veemenza, portando di fatto alla fine (sul nascere) di qualsiasi trattativa. Stavolta la contestazione sembra addirittura più organizzata: a portarla avanti è infatti tra gli altri Miguel Zorio, ex vicepresidente del club spagnolo e portavoce del portale 'Marea Valencianista', che in una nota ha dichiarato di aver avviato una campagna contro "la xenofobia, l'omofobia e il machismo di Gattuso". Campagna che ha subito ricevuto il plauso di parte della tifoseria, che sui social ha lanciato un hashtag esplicitamente contro Ringhio, che continua a pagare a caro prezzo esternazioni vecchie su donne ("non riesco a vederle nel calcio"), omosessuali ("il matrimonio per me dovrebbe essere tra un uomo e una donna: altre cose per me sono molto strane") e in generale qualche uscita altrettanto discutibile sulle persone di colore. Adesso la palla passa a Peter Lim, azionista di maggioranza del Valencia, che qualche giorno fa a Singapore ha incontrato proprio Gattuso per chiudere un accordo che ora più che mai vacilla.
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