Napoli, 27 ottobre 2020 - Napoli-Gattuso, il binomio vincente è destinato a durare, ma non alle condizioni poste da Aurelio De Laurentiis: la notizia non è cosa da poco, considerando il ruolo dominante nella gestione del club partenopeo del patron, costretto a rivedere i propri piani iniziali.
No alla clausola
Piani che facevano rima con due parole spesso usate (e abusate) dalle parti di Castel Volturno: clausola rescissoria. Nelle idee di ADL nel nuovo contratto di Ringhio era prevista doppia postilla per consentire a entrambe le parti di svincolarsi in anticipo dal legame: praticamente un déjà-vu di quanto già accaduto con Maurizio Sarri, con l'epilogo noto a tutti. L'ex tecnico della Juventus tuttavia non è Gennaro Gattuso, per sua stessa ammissione un leone molto difficile da ingabbiare. Le dure parole pronunciare dall'allenatore calabrese dopo la sofferta vittoria contro il Benevento sembravano un brutto segnale in vista di un rinnovo da formalizzare a ogni costo prima di giugno 2021, data della scadenza dell'attuale contratto. Invece sta succedendo proprio l'opposto, con l'accordo per il prolungamento fino al 2023 praticamente a un passo e per giunta alle condizioni poste da un Gattuso che in pochi mesi ha saputo conquistarsi la fiducia di tutti: giocatori, tifosi e De Laurentiis. Esattamente quel De Laurentiis che forse per la prima volta è costretto a cedere alle richieste di un suo dipendente che, a sua volta, all'ombra del Vesuvio ha trovato il proprio habitat naturale.
L'estate della svolta
Il matrimonio tra Gattuso e il Napoli, tranne i primi mesi di ricostruzione della squadra dalle rovine lasciate da Carlo Ancelotti, in effetti è sempre stato solido, con il successo in Coppia Italia a fungere da squisita torta nuziale. La ciliegina poi è arrivata quest'estate, con il passaggio al 4-2-3-1 reso possibile dall'acquisto, seppur solo in prestito, del pupillo Tiémoué Bakayoko. Il resto è storia nota: gli azzurri, tolto lo scivolone comunque non da poco in Europa League, stanno volando in campo in Serie A in attesa che la giustizia si esprima definitivamente sulla vicenda Asl-Juventus. Nell'ipotesi più rosea, ossia in caso di annullamento della sentenza del giudice sportivo con svolgimento (e vittoria) della partita della discordia e conseguente restituzione del punto di penalizzazione, gli azzurri potrebbero ritrovarsi ad oggi in vetta alla classifica: ovviamente presto per festeggiare ma non per avere contezza della reale forza di una squadra rinata grazie al lavoro di super Gattuso.
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