Milano, 6 maggio 2019 - Già, tra Gattuso e Bakayoko, non c'era grande amore, inoltre il francese era stato la causa, con un clamoroso ritardo in allenamento, del ritiro voluto dal tecnico in setttimana. Così oggi Ringhio aveva mandato in panchina l'ex Chelsea, e in campo contro il Bologna Biglia.
Ma la sorte ha messo allenatore e giocatore di nuovo a confronto, e con un orologio ancora di mezzo. Infatti quando l'argentino si è infortunato, poco prima della mezzora di Milan-Bologna, Gattuso ha chiamato il naturale sostituto, cioè Bakayoko. Ma il transalpino, evidentemente risentito per quanto accaduto in settimana, ha chiesto all'allenatore tempo per ultimare il riscaldamento.
A questo punto Gattuso si è arrabbiato: fa segno al francese "ci vediamo dopo", e poi fa entrare al posto di Biglia José Mauri, che non gioca dal 21 gennaio.
Le immagini di Sky hanno mostrato che il duro botta e risposta tra Gattuso e Bakayoko è avvenuto proprio al momento della sostituzione di Biglia. Il tecnico chiede al francese per di togliersi giacca e tuta per la sostituzione, ma Bakayoko replica che deve ancora riscaldarsi. Gattuso perde la pazienza, non può aspettare a partita in corso, e chiama Jose Mauri.
Poi Ringhio si avvicina a Bakayoko, battendo il dito alla tempia come a dire "tu sei pazzo", il centrocampista risponde, si suppone con un insulto in inglese, e Gattuso gli dice "ci vediamo dopo" mimando anche il gesto con la mano.
Già a metà marzo nella panchina del Milan avevano litigato Kessie e Biglia, era durante il derby ed è stato uno degli episodi più condannati riguardo la gestione dello spogliatoio di Gattuso. A cui seguì l'esposizione come bottino di guerra sotto la Curva Sud della maglietta di Acerbi proprio da parte di Kessie e Bakayoko.
Nel dopo partita alla domanda cosa fosse successo tra lui e Bakayoko?, Ringhio ha risposto: " "Bakayoko? Sono affari nostri, ci ha messo un po' di più a riscaldarsi e ho scelto Mauri. Ho aspettato 8 minuti, non si era ancora messo il parastinchi ma finisce là. E' capitato anche a me di mandare a quel paese un allenatore".
"Mancanza di rispetto da parte di Bakayoko? A me possono dire di tutto, ma non bisogna mancare di rispetto alla squadra. Sono cose nostre, a fine anno daremo i voti. Vedremo chi si è comportato bene e male", spiega il tecnico minimizzando l'episodio. "Tutti ci possiamo mandare a quel paese quando siamo chiusi in uno stanzino. Voglio chiuderla nello spogliatoio e parlare la mia lingua. Qua non si può. Pensiamo alla vittoria e non a disperdere energie su altre cose. Oggi il mio obiettivo è portare avanti questa società gloriosa mettendo i giocatori in grado di esprimersi al massimo", conclude Gattuso.