Napoli, 27 agosto 2022 - La Fiorentina da affrontare in trasferta domenica 28 agosto alle 20.45, ma anche e soprattutto il mercato, con la voce di un passaggio di consegne tra Victor Osimhen e Cristiano Ronaldo: proprio da questa clamorosa indiscrezione comincia la conferenza stampa della vigilia di Luciano Spalletti, bravo (ma solo fino a un certo punto) a divincolarsi tra le tante prevedibili domande dei giornalisti sull'argomento.
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Sogno CR7
"Qualsiasi allenatore vorrebbe avere a disposizione un fenomeno del genere ma, al di là dei sogni, sembra un'ipotesi destinata a rimanere tale: da un lato il procuratore di CR7 ha smentito qualsiasi trattativa, dall'altro il nostro presidente mi ha confermato la cosa. Senza contare che mancano pochi giorni alla fine del mercato: la vedo dura - ammette il tecnico toscano - ma penso che al riguardo bisognerebbe sentire Cristiano Giuntoli". Insomma, non il Cristiano che sogna metà della piazza partenopea: l'altra metà è invece preoccupata del destino di Osimhen qualora questa pista prendesse davvero corpo. "Per uno forte come lui il mercato è sempre aperto: c'è il rischio che sia distratto dalle voci, ma questo vale per qualsiasi giocatore della sua caratura. Comunque io tra i due non vedo uno scambio ma, a limite, due operazioni separate: Ronaldo non ha bisogno di presentazioni perché è quello che ti fa vincere le partite da solo, mentre Osimhen rappresenta colui che può aiutarci nell'immediato, a cominciare dalla difficile trasferta del Franchi". Una partita che, guardando alle due sconfitte della scorsa stagione, non può che spaventare il Napoli. "La scorsa stagione in realtà non abbiamo fatto male contro i viola, bensì abbiamo pagato delle distrazioni sul piano degli episodi: è un qualcosa che non possiamo permetterci".
Trappola viola
Spalletti si addentra poi più nello specifico nell'analisi dell'insidia Fiorentina, squadra tra l'altro non banale anche sul piano personale. "I viola fanno parte di quel condominio da me indicato nel quale ci sono le squadre più forti: merito anche del lavoro di Vincenzo Italiano, che col suo gioco in passato ci ha messo spesso in difficoltà. Per me poi è sempre un'emozione tornare a Firenze, piazza alla quale mi legano episodi affettivi di vecchissima data". Per un Napoli che sogna in grande non c'è però spazio per i sentimentalismi. "Per noi sarà fondamentale muovere la palla e andare poi ad affondare negli spazi che si creeranno: abbiamo la condizione per farlo, ma anche loro sono molto brillanti".
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