Torino, 30 gennaio 2020 - Mancava solo l'ufficialità e adesso è arrivata: Emre Can dopo una stagione e mezzo lascia la Juventus. Il centrocampista classe '94 fa rientro in patria, firmando con il Borussia Dortmund. In giallonero, l'ex Liverpool approda con la formula del prestito per sei mesi, con obbligo di riscatto in favore dei tedeschi.
"Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l’accordo con la società Borussia Dortmund GmbH & Co. KGaA per la cessione a titolo temporaneo, fino al 30 giugno 2020, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Emre Can per un corrispettivo di € 1 milione pagabile nell’esercizio 2019/2020 - si legge nella nota diffusa dalla società piemontese - Il contratto prevede, inoltre, l’obbligo per il Borussia Dortmund di acquisire il calciatore a titolo definitivo qualora vengano raggiunti determinati obiettivi sportivi nel corso dell’esercizio 2019/2020. Il corrispettivo della cessione a titolo definitivo è fissato a 25 milioni, pagabili in tre esercizi".
Un affare per tutti. Per la Juventus, che mette a segno una plusvalenza importante, e per il giocatore, decisamente ai margini durante la gestione Sarri (appena otto presenze, tutte in campionato). Nonostante dei mesi difficili, Emre Can ha voluto salutare calorosamente la Vecchia Signora e i sostenitori bianconeri. "Intendo ringraziare tutti i tifosi della Juventus per il supporto. I miei compagni di squadra, lo staff e tutte le persone che lavorano dietro le quinte - ha scritto il calciatore su Instagram - È stato un onore rappresentare questo grande club, resterete sempre nel mio cuore. Grazie mille. Forza Juve".
Se la trattativa per la cessione di Emre Can è andata in porto, lo stesso non si può dire per lo scambio con il Paris Saint Germain fra Mattia De Sciglio e Layvin Kurzawa. Il motivo? Un dietrofront dei dirigenti juventini. "Avevamo un accordo praticamente fatto con il giocatore, con De Sciglio, ma da parte della Juventus l'intesa è saltata. Siamo contenti comunque che Layvin resti", le parole di Leonardo a spiegare il perché della mancata fumata bianca.