Milano, 16 ottobre 2020 – “Un esame importante”. Così Stefano Pioli definisce il derby che domani alle 18 vedrà il suo Milan affrontare l’Inter di Conte: “Abbiamo una nostra identità un nostro modo di giocare. La cosa importante è che, nonostante il poco tempo avuto a disposizione ci siamo preparati bene e siamo pronti per questa verifica importante. Dovremo essere lucidi e capire quando fare pressing e quando temporeggiare”. Il Milan all’appuntamento ci arriva da imbattuto e cogliere i tre punti farebbe fare un importante salto di qualità al gruppo: “Speravo di arrivare a questo derby a punteggio pieno in campionato e con in tasca la qualificazione all’Europa League. Quindi a questa gara arriviamo bene così come l’Inter. Vincere ci darebbe ulteriore entusiasmo e fiducia nei nostri mezzi. Dobbiamo puntare a crescere e migliorare. Ogni gara serve per consolidare una situazione positiva. Giocare contro un avversario così forte ci farà capire dove potremo arrivare e crescere”. I rossoneri sono pronti a far tesoro anche del ko in rimonta subito pochi mesi fa: “Dalla sconfitta dello scorso anno abbiamo tratto importanti insegnamenti. Abbiamo capito che possiamo giocarcela con loro ma che non si può mollare neppure un attimo perché si possono prendere scoppole importanti. Su quella sconfitta abbiamo costruito il nostro percorso attuale”.
Ibra ci sarà, Rebic no
La buona notizia arriva dall’infermeria ed è il rientro in gruppo di Zlatan Ibrahimovic, che ha superato il coronavirus: “L’ho ritrovato sorridente e positivo, volitivo, generoso e molto determinato a fare il trascinatore. Come è sempre stato. Sta bene anche se si è allenato soltanto una settimana. E’ pronto per giocare anche se non so quanti minuti potrà avere nelle gambe”. Non ci sarà invece Ante Rebic, ancora alle prese con il problema al gomito rimediato prima della sosta: “Non penso proprio che domani ci sia. La prossima settimana avrà un controllo per stabilire i tempi di recupero. Sta meglio ed è stato importante evitare l’intervento chirurgico. La sua assenza è pesante perché parliamo di un giocatore che è stato determinante con il suo attacco della profondità in tante partite. Lo ritengo importante ma ce ne sono anche tanti altri”. Un pensiero, infine, all’assenza dei tifosi sugli spalti: “Purtroppo mancheranno i tifosi e questo si sente”.
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