Il terzo Euroderby di Champions League arriverà a diciassette anni dall'ultimo appuntamento analogo. Era il 2005, quarti di finale, finì con una brutta cartolina per Milano: gli ultras dell'Inter che lanciano fumogeni in campo colpendo Dida e spingendo alla sospensione della partita, con i rossoneri ampiamente favoriti dal punteggio di andata (vittoria per 2-0) e da quello momentaneo del ritorno (avanti 1-0). Due anni prima il Diavolo aveva conquistato anche una semifinale nello stesso torneo grazie a una regola che oggi non esiste più, il gol in trasferta che vale doppio. Lo 0-0 all'andata e l'1-1 del ritorno (Shevchenko e Martins) portano i rossoneri alla finale con la Juve, che poi vinceranno.
Milan e Inter, la rincorsa Champions passa dal campionato Di quelle sfide, a cui nell'immediato hanno fatto seguito anni più semplici per l'Inter che non per i rivali cittadini, almeno finché l'egemonia juventina degli anni '10 non ha fatto il paio con enormi difficoltà da parte di ambo le milanesi, è rimasto un lascito che al giorno d'oggi è rappresentato dalle bandiere, calciatori un tempo e dirigenti ora. Paolo Maldini, responsabile del mercato, l'uomo che ha portato a Milano giocatori come Theo Hernandez andando a parlarci di persona e facendo valere lo status di leggenda mondiale. Javier Zanetti, che con l'ex compagno Diego Milito ha orchestrato l'arrivo di Lautaro Martinez dal Racing, a un prezzo che oggi fa sorridere. Di punti di contatto ce ne sono veramente pochi altri.
Era un altro calcio, soprattutto a livello dirigenziale. Quello dei Berlusconi e Moratti, dei club come una famiglia e non come un investimento a cui guardano i fondi o i “nuovi ricchi”. Interpellato pochi giorni fa sulla possibilità che in futuro si torni al mecenatismo, proprio Moratti ha dato poche speranze: “Mi pare che l'indirizzo non sia quello”. Ha ragione. Il Milan è in mano a RedBird, dopo essere passata per Elliot. L'Inter è di Suning, ma se tra un anno non verrà restituito un maxi-prestito diventerà ufficialmente di Oaktree, fondo americano. Se proprio si vuol cercare un punto di contatto ulteriore, è lo scenario. San Siro sarà sold-out, in entrambe le partite. Su questo non ci sono dubbi. Milan e Inter stanno registrando partite da oltre 70mila spettatori per appuntamenti meno “glamour”, ormai da tutta la stagione. Figurarsi chi vuole perdersi la doppia stracittadina d'Europa.