Roma, 27 febbraio 2022 - Roberto De Zerbi è riuscito a lasciare Kiev. L'ex allenatore del Sassuolo, e attuale tecnico del Shakhtar Donetsk, era bloccato dalla guerra scoppiata in Ucraina nell'hotel Opera della capitale, assieme al suo staff e ad alcuni calciatori brasiliani del club dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk.
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Due giorni fa De Zerbi, raggiunto al telefono da Linus di Radio Deejay, aveva raccontato la drammatica situazione a Kiev: "Siamo in contatto continuo con l'ambasciata italiana a Kiev. Ci hanno consigliato di restare fermi in hotel per diversi motivi. La strada che porta ai confini è bloccata, si fanno code chilometriche. Si parla di 70 km di coda. Le scorte di benzina sono insufficienti, come quelle di cibo. Anche mettersi in viaggio è una questione di sopravvivenza. Uscire dall'hotel sarebbe molto pericoloso".
Oggi il mister, con l'allenatore in seconda Davide Possanzini e i collaboratori Michele Cavalli e Giorgio Bianchi, e il direttore sportivo Carlo Nicolini, è riuscito a salire su un treno per Leopolo, città ucraina al confine occidentale. Ma prima si è assicurato che i suoi calciatori brasiliani, gli unici rimasti nell'hotel con gli italiani, riuscissero ad abbandonare Kiev per raggiungere sempre in treno la Polonia. De Zerbi, Possanzini e gli altri italiani, arrivati a Leopoli, potrebbero raggiungere in auto o bus l'Ungheria o la stessa Polonia, e da lì poi far rientro in aereo in Italia.
Anche l'ex tecnico della Roma, Paulo Fonseca, è riuscito a fuggire dalle bombe che cadono su Kiev. Sui social ha scritto di essere "in salvo con la famiglia in Romania dopo 30 ore di viaggio in bus e speriamo di poter raggiungere lunedì il Portogallo. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato". Fonseca ha la moglie ucraina ed era rimasto bloccato a Kiev. "L'incubo continua per la gente ucraina e lanciamo un appello affinché la guerra finisca".