Giovedì 13 Febbraio 2025
VALERIO DE BENEDETTI
Calcio

Lazio, il giudice 'salva' i tifosi: solo una multa per i cori a Balotelli

Ben 20mila euro di multa per i cori contro Balotelli. Con l'aiuto del club verranno individuati i responsabili

La Curva Nord della Lazio

ROMA, 8 gennaio 2020 – Un’ammenda salata che però scongiura una squalifica. Si pensava potesse finire male la vicenda che ha visto protagonisti i tifosi della Lazio e Mario Balotelli, nella sfida di domenica scorsa fra i biancocelesti e il Brescia al Rigamonti. L’attaccante accusa i sostenitori capitolini di aver intonato dei cori razzisti, e almeno per una piccola parte così è stato. La Procura ha infatti analizzato il tutto, multando la Lazio per 20mila euro. La spiegazione nel comunicato pubblicato dal Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea: “Ammenda di 20.000 euro alla Lazio per aver, i suoi sostenitori, intonato un coro di discriminazione razziale nei confronti di un calciatore della squadra avversaria (Mario Balotelli, ndr), oltre a un coro insultante nei confronti del medesimo calciatore al 21', 29' e 42' del primo tempo, che portava il Direttore di gara, al 30' del primo tempo, a interrompere il giuoco per effettuare l'annuncio volto alla cessazione del suddetto coro discriminatorio”. Il Giudice insieme alla Procura Federale stanno collaborando con la Lazio per localizzare i responsabili di tali cori a fini dell’eventuale adozione di ulteriori provvedimenti.

Lotito

La Lazio si appresta a festeggiare i suoi 120 anni di storia, stasera in Piazza della Libertà sarà festa grande, con i tifosi pronti a radunarsi. In uno speciale di Sky dedicato all’evento, è intervenuto anche il presidente Lotito, il quale ha dichiarato: “Credo molto di aver fatto cose che probabilmente non sarei in grado di ripetere oggi. Dissi di aver preso una squadra al funerale e di averla portata in una condizione di coma irreversibile che puntavo a far diventare reversibile. Questa è una società che non ha mai avuto un proprietario, in alcuni casi c'era addirittura il problema delle trasferte. In passato alcuni tifosi hanno poi interpretato male quel ruolo sentendosi in diritto di decidere le cose della società. Questo perchè effettivamente in passato sono stati in qualche maniera coinvolti”. Poi prosegue e conclude: “Io amo dire che sono un Presidente tifoso e non un tifoso Presidente, proprio perchè ho sempre cercato di mantenere in piedi un sistema che avesse la responsabilità della conduzione. Io gestisco anche negli interessi degli altri, quindi non posso fare come la cicala che oggi esiste e domani no. Questa società la devo tramandare, spero che un domani sia mio figlio a proseguire questo percorso, ma io devo fare in modo che tutti coloro che si identificano con questi colori abbiano la certezza di un futuro".