Torino, 7 gennaio 2021 - Qualcuno, in mezzo al popolo juventino, aveva storto il naso al suo arrivo, specie per i soldi sborsati e che sborserà la società per strapparlo alla Fiorentina (potenzialmente 60 milioni, nel caso di raggiungimento di determinati obiettivi). Ma Federico Chiesa sta facendo ricredere tutti coloro che avevano dubitato di lui e dell'impatto che avrebbe potuto avere una volta a Torino. Specie ultimamente, l'ex viola ha innestato le marce alte: non solo in termini di accelerazioni in campo, ma pure a livello di numeri, realizzando cinque reti in altrettante partite. Il numero 22 va a segno da due giornate consecutive e contro il Milan ha firmato la prima doppietta con indosso la casacca dei campioni d'Italia.
Serata da ricordare
A San Siro, dove lo scorso 26 settembre aveva realizzato l'ultimo gol con la Fiorentina, Chiesa si è preso le luci della ribalta, centrando anche un palo clamoroso poco prima dell'1-0 e soprattutto stravincendo il duello con Theo Hernandez. A metà primo tempo, il classe '97 è parso incontenibile con quegli strappi che tanto hanno messo in difficolta la difesa rossonera. Nella ripresa poi ecco il tiro mancino che ha riportato definitivamente avanti la Juventus. Stremato e con i crampi, il figlio di Enrico ha chiesto immediatamente il cambio dopo aver esultato, chiudendo così una serata che l'esterno bianconero difficilmente si scorderà.
"Dovevamo vincere"
"E' stata una grande vittoria, ma non era un sogno, era quello che dovevamo fare. Per la lotta Scudetto bisogna vincere ogni partita, ora dobbiamo pensare alla prossima contro il Sassuolo - ha detto a fine gara Chiesa - Battere il Milan che non perdeva da più di un anno ci rende molto orgogliosi. I gol? Il mister mi chiede concretezza. Quando giochi con gente come Dybala e Ronaldo, la palla ti arriva perché loro vedono quello che altri non vedono. Con calciatori del genere puoi decidere la partita da un momento all’altro". Esattamente come capitato a Chiesa, che sta entrando prepotentemente nel cuore dei tifosi bianconeri. "Sono in uno dei cinque migliori club del mondo. Quando ho sentito dell’interessamento della Juve, non ho potuto fare a meno di dire di no. Dal presidente ai giocatori, tutti ti fanno capire che in questa società conta solo vincere".