Napoli, 11 aprile 2023 - L'attesa è quasi finita: mercoledì 12 aprile il Meazza sarà il teatro della gara di andata dei quarti di finale di Champions League tra Milan e Napoli. Per entrambe le formazioni sarà una delle partite più importanti della stagione, seconda forse solo al match di ritorno: a presentare le sensazioni vissute dalla sponda azzurra sono stati Luciano Spalletti e Giovanni Di Lorenzo, protagonisti della consueta conferenza stampa della vigilia.
Le dichiarazioni di Di Lorenzo
Ad aprire la chiacchierata davanti a microfoni e taccuini è stato il capitano, uno degli uomini cardine della cavalcata trionfale della capolista in campionato: un esempio è arrivato nella recente trasferta di Lecce, vinta anche grazie a un suo gol. Prima ancora però il Napoli era incappato in un rovinoso poker interno: a infliggerlo era stato proprio il Milan, di nuovo avversario sul palcoscenico della Champions League. "Di quella partita abbiamo parlato anche troppo. Ora si volta pagina: ci siamo preparati bene e siamo pronti a scendere in campo, tra l'altro rinfrancati nel morale dopo il successo ottenuto in Salento". In effetti è impossibile non parlare di un crollo del genere che ha lasciato strascichi di ogni genere: uno di essi è l'attenzione ancora superiore da riservare a Rafael Leao, il mattatore di quella sfida. "Si tratta di un giocatore forte e di qualità, ma dovremo prestare attenzione a tutta la squadra: di certo però limitando lui riusciremo a ridurre le chance di soffrire. Quella sera però non eravamo il solito Napoli, motivo per cui non dobbiamo avere alcun timore in vista della partita di domani, che sarà totalmente diversa". Tra i punti in comune tra i due match c'è l'emergenza offensiva che sta falcidiando gli azzurri: niente da fare per Victor Osimhen, almeno per il primo round, con Giacomo Raspadori in rampa di lancio per sostituirlo. "Sappiamo che è un grandissimo giocatore dal peso specifico enorme per noi, ma la nostra forza è non dipendere da un solo elemento. Ho fiducia in chi è a disposizione e sarà chiamato a scendere in campo. Se dovesse toccare a Raspadori - continua Di Lorenzo - non avrei comunque nessun consiglio da dargli: è giovane ma ha già una certa esperienza, avendo vinto un Europeo. Finora è stato frenato solo dagli infortuni, ma è un giocatore molto importante per noi". Chissà che, in mancanza di diversi attaccanti, il Napoli non trovi la via della rete ancora grazie ai difensori. "Il nostro apporto in fase offensiva può risultare determinante per la squadra: a Lecce abbiamo sbloccato in questo modo una sfida molto complicata e anche al Meazza proveremo a sfruttare quest'arma molto affilata a nostra disposizione". Infine un commento del capitano su uno dei tanti momenti cruciali della stagione di un Napoli che in estate si era presentato ai nastri di partenzacon ben altre ambizioni generali. "Se guardiamo il nostro cammino in campionato sembra quasi scontato essere qui: invece penso che dovremo goderci queste due sfide e viverle, per quanto possibile e senza allentare ovviamente la presa, con la testa libera e con entusiasmo. Nel recente confronto non siamo stati bravi a farlo e ne abbiamo pagato le conseguenze: a questi livelli ogni dettaglio fa la differenza. Comunque si tratta di un appuntamento storico per la società, per i tifosi e per noi: ci siamo preparati bene ad affrontarlo e ora tocca solo godercelo".
Le dichiarazioni di Spalletti
Il microfono passa poi a Spalletti, inevitabilmente subito pungolato sull'assenza ormai certa di Osimhen. "La forza di una squadra non è nei singoli e nell'addizione cruda dei componenti: è importante la coesione dei vari elementi e delle loro qualità. Abbiamo già dimostrato di saper vincere delle partite molto complicate al di là della formazione iniziale e delle assenze: quella di Osimhen l'abbiamo già sperimentata più volte e spesso abbiamo vinto. Ho massima fiducia in chi scenderà in campo: non so se toccherà a Raspadori perché si è allenato solo oggi e senza neanche molta intensità. Domani mattina faremo ulteriori prove e poi tireremo le dovute somme su chi potrà giocare al centro dell'attacco". La vecchia regola dei gol segnati in trasferta è ormai da tempo in cantina, ma di certo vincere fuori casa ha ancora un suo valore soprattutto sul piano psicologico: lo sa bene il Napoli, un'autentica macchina da guerra lontano da Fuorigrotta. "Lavoriamo sodo per far migliorare la squadra e tra i punti di forza di una formazione c'è sicuramente avere un rendimento costante tra casa e trasferta. Non bisogna fare troppi calcoli su quale sia il campo migliore o peggiore: è importante - continua Spalletti - scendere in campo per dare sempre il massimo, a dispetto del contesto e dell'avversario". Parole di stampo internazionale, quasi a celebrare l'apoteosi vissuta dal club partenopeo in Champions League: il tutto con la seria prospettiva di continuare a sognare. "Gare come quella di domani cancellano molte cose: una partita di campionato, per fare un esempio, può interessare solo i tifosi di Napoli e Milan, mentre quelle di Champions League sono seguite in tutto il mondo, con tutto ciò che ne consegue. I giocatori a volte subiscono un po' queste pressioni proprio perché riconoscono il peso dell'evento. Per la nostra società sarà un appuntamento storico, ma mi auguro che ce ne siano altri all'orizzonte: stiamo attraversando un punto altissimo delle nostre carriere e parlo sia per me sia per i ragazzi, che dovranno portare in campo l'entusiasmo figlio del percorso che abbiamo fatto per arrivare fin qui considerando da dove siamo partiti". Spalletti, quasi per preparare mentalmente una squadra dall'età media molta bassa, approfondisce poi il discorso Champions League. "Quando giochi in questa competizione ti sembra spesso di dover andare in stadi proibitivi, ma nel recente passato abbiamo già dimostrato di non dover temere nulla. Dai miei giocatori mi aspetto che facciano bene anche domani: prima però dobbiamo gustarci tutto di questo appuntamento, comprese le ore di attesa prima dell'evento e la cena della vigilia".
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