Giovedì 21 Novembre 2024
MANUEL MINGUZZI
Calcio

Champions, l’Inter pareggia 3-3 col Benfica e va in semifinale: sarà derby col Milan

La squadra di Inzaghi va avanti di due gol (Barella, Lautaro e Correa) ma si fa raggiungere dal Benfica: è comunque semifinale. Come vent'anni fa sarà Milan-Inter

Milano, 19 aprile 2023 - Sarà dunque derby nel penultimo atto della Champions League. L’Inter torna in semifinale dopo tredici anni e di fronte si ritroverà il Milan, come nel 2003, e diciotto anni dopo il derby dei quarti di finale nel 2005. La squadra di Inzaghi ha pareggiato per tre a tre nel ritorno di San Siro col Benfica (Barella, Lautaro e Correa), accumulando anche un doppio vantaggio prima della vana rimonta nel finale con Silva e Musa, ma lo zero a due dell'andata aveva spianato la strada ai nerazzurri che hanno potuto festeggiare al cospetto di un San Siro gremito. L'Italia avrebbe dunque una semifinale di Champions tutta in casa e, di conseguenza, una rappresentante nell'ultimo atto di Istanbul il 10 giugno. L’Inter riscatta dunque il ko in campionato contro il Monza e sarà il Milan l’avversario sia per i primi quattro posti in Serie A sia nella semifinale di Champions. Il futuro europeo di Milano dipenderà, di fatto, dal derby.

La gioia dell'Inter
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Subito Barella, poi pari Aursnes

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Inzaghi sceglie nell’undici titolare Brozovic e lascia fuori Calhanoglu, confermati Barella e Mkhitaryan. In avanti non c’è Lukaku, dentro Dzeko con Lautaro. Benfica con il ritorno di Otamendi in difesa, in attacco dietro la punta Ramos giocano Rafa Silva, Joao Mario e Aursnes. Il Benfica parte aggressivo con l’intenzione di infilare subito un gol e riaprire la contesa, ma l’Inter sotto il profilo dell’intensità non è da meno e il pubblico di San Siro fa in fretta a scaldarsi. Nella prima parte di gara è il Benfica a tenere maggiormente il possesso, i nerazzurri invece si mantengono compatti e aspettano cercando di pungere in ripartenza sfruttando gli spazi in campo aperto: match godevole. L’Inter amministra molto bene la gara e al 14’ sblocca il risultato; sulla verticale per Dzeko la palla giunge a Lautaro che riesce a trovare Barella, dribbling secco e sinistro perfetto all’angolino alto: 1-0 e San Siro in visibilio. I lusitani provano a reagire, ma non ci sono grandi idee e l’Inter addomestica bene i ritmi della partita, trovando comunque buone trame palla al piede pur non creando pericoli dalle parti di Vlachodimos. Solo una palla inattiva può creare problemi all’Inter, arriva al 30’ con una punizione di Grimaldo che Onana blocca con un volo plastico. I nerazzurri tornano in gol al 33’ con un colpo di testa di Lautaro, ma prima c’è un netto fallo su Grimaldo. Spinta dell’attaccante sul difensore. I padroni di casa sembrano in ampio controllo ma in Champions basta una minima distrazione per pagare un prezzo salato. Così, il Benfica pareggia improvvisamente al 38’, quando Rafa Silva è smarcato a sinistra e indisturbato disegna una preziosa traiettoria per la testa di Aursnes che insacca: 1-1. Riprendono fiato i tifosi lusitani sugli spalti di San Siro, ma l’Inter riesce comunque ad addomesticare gli ultimi minuti di primo tempo senza ulteriori danni, evitando che il Benfica potesse di nuovo insidiare la porta di Onana. All’intervallo è 1-1 ma il totale della contesa consegna ancora il doppio vantaggio all’Inter.

Lautaro toglie l’ultima paura, poi Correa

Cambio offensivo per Schimdt che fiuta la rimonta, dentro Neres all’intervallo con Aursnes che va sulla linea difensiva. Partita ancora vibrante, il Benfica attacca e per poco non sfrutta un grave errore in mediana di Brozovic, mentre dall’altra parte una grande ripartenza di Lautaro si chiude con un tiro a giro dai venti metri che sfila di poco alto. I lusitani aumentano il forcing a inizio ripresa con l’Inter più impacciata nella ripartenza e l’ingresso di Neres ha alzato il baricentro del Benfica, che prende possesso della metà campo interista anche col rischio di concedere spazio alle spalle. I nerazzurri però si fanno vedere dalla parte opposta e non restano inermi agli attacchi ospiti. Al 60’ lo stesso schema che ha portato il gol di Barella a Lisbona viene riproposto, ma stavolta sul cross di Bastoni sbuca la testa di Dzeko che spara la palla a lato. Col passare dei minuti si affievolisce la spinta del Benfica che comunque non ha mai creato grosse occasioni dalle parti di Onana e l’Inter ha la possibilità di trovare spazi in contropiede, anche se non c’è la dovuta precisione per mettere in porta gli attaccanti che danno l’idea di poter fare male al primo pallone. Il Benfica presta il fianco e l’Inter allora chiude i conti al 65’ con un’azione perfetta che smentisce quanto sopra. Stavolta la fuga è di Dimarco a sinistra, su bella palla smarcante di Mkhitaryan, poi sul cross basso al centro Lautaro si avventa da bomber di razza per la firma del 2-1 che fa esplodere ancora una volta San Siro. I tifosi interisti disegnano una stupenda coreografia di luci e i decibel si alzano all’improvviso con un derby in semifinale sempre più vicino. La mente torna al 2003. Ancora cambi per il finale di gara, Guedes per il Benfica, mentre Inzaghi toglie i diffidati e inserisce Correa, Lukaku e Calhanoglu per Lautaro, Barella e Dzeko. Standing ovation di San Siro per il toro argentino che ringrazia e si riprende il suo pubblico. C’è gloria anche per le riserve, tipo il gioiello prodotto da Joaquin Correa pochi minuti dopo essere entrato in campo con una splendida parabola di destro che bacia il palo e si infila in rete: 3-1. E’ festa grande al Meazza che saluta anche il gol di uno dei giocatori più discussi di questo biennio, soprattutto per il costo del suo cartellino. Game, set and match per l’Inter che potrebbe godersi gli ultimi dieci minuti di gara sotto i cori e i canti di un pubblico interista indomito e sempre presente (oggi in 73mila), ma nel finale il Benfica accorcia nuovamente con Silva e grazie a uno stacco imperioso di testa che trafigge Onana. Al 94’ arriva anche il 3-3 di Musa ma niente paura, l’Inter non può più essere raggiunta e la semifinale è conquistata; Milano tornerà a vivere la sua settimana di passione europea vent’anni dopo. Nel 2003 prevalse il Milan grazie a due pareggi e sfruttando il gol in trasferta segnato al ritorno, regola che ora non c’è più, andando poi a vincere il trofeo in finale con la Juve ai rigori. Stavolta come andrà?