Martedì 24 Dicembre 2024
GIUSY ANNA MARIA D’ALESSIO
Calcio

Champions League, Napoli-Milan 1-1. Rossoneri in semifinale

A Giroud (che sbaglia anche un rigore così come Kvaratskhelia) risponde in pieno recupero Osimhen, ma il computo totale sorride alla banda Pioli, che ora aspetta una tra Inter e Benfica

Napoli-Milan 1-1

A fine campionato, a meno di un crollo impossibile da immaginare, il Napoli scucirà dal petto del Milan lo scudetto e lo apporrà sulla propria maglia, ma la musica in Champions League è ben diversa: dopo il successo della gara di andata firmato Bennacer, i rossoneri completano l'opera pareggiando 1-1 al Maradona grazie a una rete di Giroud, che sempre nel primo tempo si era fatto parare da Meret prima un rigore e poi una pericolosissima incursione in area. Il francese fa il bello e il cattivo tempo, ma dietro al suo gol c'è un clamoroso slalom speciale di Leao, che in velocità si beve praticamente l'intera difesa degli azzurri, che masticano amaro e salutano il torneo con sul groppone anche il rimpianto del rigore calciato da Kvaratskhelia e respinto da Maignan: vana (se non per evitare la sconfitta) è anche l'incornata vincente in pieno recupero di Osimhen, perché ad avanzare in semifinale è il Milan, che ora se la vedrà con una tra Inter e Benfica.

Le formazioni ufficiali

  Spalletti, come da previsioni, non rinuncia all'acciaccato Osimhen, al centro di un attacco completato a destra da Politano e a sinistra da Kvaratskhelia. A centrocampo, in luogo dello squalificato Anguissa, tocca ad Ndombele, con Lobotka in cabina di regia e Zielinski come altra mezzala. L'altra defezione importante alberga in difesa e di mezzo c'è sempre una squalifica: fuori Kim e dentro Juan Jesus in coppia con Rrahmani, con Di Lorenzo a destra, Mario Rui a sinistra e Meret tra i pali. Nello stesso ruolo, sponda Milan, tocca a Maignan, protetto al tandem composto da Kjaer-Tomori: i terzini sono invece Calabria e Theo Hernandez. Davanti alla difesa ci sono Tonali e Krunic, mentre a supporto dell'unica punta Giroud c'è l'estro di Brahim Diaz, Bennacer e Leao.  

Primo tempo

  Il Napoli, con l'onere di dover rimontare sulle spalle, parte subito forte: Kvaratskhelia si accende e serve Ndombele, che sbaglia la misura del passaggio per Zielinski. Proprio il georgiano al 4' guadagna una punizione dal limite dopo aver subito fallo da Tonali: della battuta se ne incarica Mario Rui, il cui mancino, sporcato dalla barriera, sfila di poco sul fondo. Gli azzurri insistono e conquistano tre angoli di fila: su tutti il Milan si salva prima che al 9' servano i guantoni di Maignan per respingere il destro di Kvaratskhelia. Al 10' Kjaer è provvidenziale nell'anticipo su Osimhen, mentre al 13' l'assedio continua con Politano, che col mancino manca di un soffio il bersaglio: il numero 21 ci riprova poco dopo, ma l'esito è lo stesso. Il Napoli attacca e controlla la sfera, ma al 22' è il Milan ad avere un'occasione ghiottissima per andare in vantaggio: Mario Rui entra in ritardo su Leao, con Marciniak che indica un dischetto sul quale si presenta Giroud, ipnotizzato da Meret (Juan Jesus completa il disimpegno ma lo fa forse in maniera irregolare, essendo già in area nel momento della battuta del rigore). L'episodio ovviamente carica gli azzurri, che tornano in attacco e al 27' lo fanno con Zielinski, che riceve da Di Lorenzo e tira: Maignan blocca in due tempi. Al 28' si ripropone il duello tra Meret e Giroud e a vincerlo è ancora il portiere di casa, che con il piede respinge la penetrazione dell'attaccante. Il Napoli si salva ancora ma incappa in due infortuni nel giro di pochi minuti: a uscire sono Politano (molto dolorante per un guaio alla caviglia) e Mario Rui (per lui invece un problema muscolare), rimpiazzati rispettivamente da Lozano e Olivera. L'impatto in campo del messicano è ottimo: per fermare una sua azione al 37' serve un grande intervento in scivolata - al limite - di Leao. Al 41' comincia il momento nero di Ndombele: il numero 91 prima spara alle stelle da ottima posizione e poi consegna involontariamente la sfera a uno strepitoso Leao, che supera in dribbling prima Di Lorenzo e poi Rrahmani e infine serve a Giroud un cioccolatino solo da scartare, con il francese che stavolta non sbaglia. Il Napoli accusa il colpo ma prova comunque a continuare ad attaccare, seppur ora a testa bassa: il Milan si chiude che è una meraviglia e va negli spogliatoi con un rincuorante doppio vantaggio complessivo.

Secondo tempo

  Pronti, via e Kvaratskhelia scappa a Calabria (una rarità nel triplo confronto, se si considera anche quello in campionato) ma, da posizione defilata, allarga troppo il mancino, che si perde sul fondo. Il Milan, come ormai da copione, si chiude e appena può fa arrivare la sfera a Leao: il portoghese galoppa ancora e serve Brahim Diaz, che si fa bruciare dalla difesa di casa. Il copione si mantiene costante fino al 58', quando Kvara, anche con un pizzico di fortuna nei rimpalli, va via a Calabria e Krunic ma poi da ottima posizione spara alle stelle. Passato lo spavento, Pioli prova a cambiare qualcosa: fuori un evanescente Brahim Diaz e dentro Messias. Alla ripresa del gioco ci prova Lozano, che apre troppo la conclusione su suggerimento di Ndombele, che poco dopo lascia il campo appannaggio di Elmas. Al 63' Kjaer fa buona guardia su una palla alta di Lozano diretta a Osimhen: ne scaturisce un corner, dai cui sviluppi Olivera, tutto solo all'altezza del secondo palo, si divora una grande chance. Pioli inserisce poi Origi per un esausto Giroud ma il canovaccio della partita resta il solito, con la differenza che col passare dei minuti il forcing del Napoli si fa sempre meno convinto. Gli azzurri si affidano molto alle conclusioni dalla distanza: in una Zielinski guadagna un angolo che apre un altro momento di attacco in massa dei padroni di casa, con un colpo di testa alto di Rrahmani a chiudere la lunga azione. Spalletti sostituisce proprio il kosovaro (dolorante a sua volta) e getta nella mischia Ostigard: dentro anche Raspadori per Zielinski. La pratica sembra chiusa, ma all'80' un cross basso di Di Lorenzo viene toccato con la mano da Tomori: Marciniak indica di nuovo il dischetto, ma ancora una volta il duello viene vinto dal portiere, con Maignan in questo caso grande protagonista. Scampato il grande pericolo, Pioli inserisce Saelemaekers per Leao, ma il Napoli insiste con Olivera (colpo di testa fuori su calcio d'angolo) e Ostigard (Maignan risponde presente): quest'ultimo deve invece arrendersi al 93' sull'incornata vincente di Osimhen, pescato da Raspadori. L'illusione del Maradona dura però pochi secondi: il triplice fischio arriva presto e sancisce la qualificazione in semifinale del Milan.