Napoli, 14 dicembre 2021 - Napoli-Nyon: storia di un rapporto mai nato. Ancora una volta l'urna svizzera si dimostra indigesta per i partenopei, che per accedere agli ottavi di Europa League dovranno vedersela con il Barcellona: un avversario duro ma forse non insormontabile.
Una stagione anonima e tormentata
La prima buona notizia per gli azzurri è che l'andata, in programma il 17 febbraio 2022, si giocherà al Camp Nou, mentre il ritorno, quindi la gara decisiva, sarà disputata al Maradona il 24 febbraio in quella che per Aurelio De Laurentiis sarà una sorta di assaggio di ritorno in Champions: non solo sotto il profilo dei presumibili incassi da botteghino. Il doppio confronto con gli spagnoli agli occhi del patron offrirà un banco di prova importante per le ambizioni di una squadra che ultimamente a livello continentale ha praticamente 'vivacchiato' senza grossi sussulti. L'occasione per uscire dal torpore si paleserà giocoforza il prossimo febbraio in un appuntamento suggestivo per il Napoli a causa del blasone del nome dell'avversaria: sul resto, mai come oggi, la sfida sembra apertissima e non solo per l'assenza di Leo Messi, ormai di casa in quel di Parigi. Si parlava di vivacchiare e mai come nel caso del Barcellona il termine è molto pertinente: gli spagnoli nella Liga stazionano praticamente a metà classifica e a livello continentale le cose vanno anche peggio se si pensa che dopo 17 anni l'appuntamento fisso con gli ottavi di Champions è venuto meno. Inevitabile tornare su Messi: è dal 2003, l'anno precedente lo sbarco in Catalogna dell'asso argentino, che il Barcellona non assaggiava i campi della ben meno nobile Europa League, dove ora incrocerà la propria strada con quella del Napoli.
Le stelle (stelline)
Al momento nessuna delle due future rivali se la passa bene sia sul fronte dei risultati sia su quello dell'infermeria, ma presumibilmente a febbraio entrambe potranno contare sui rispettivi uomini chiave. Quelli del nuovo Barcellona di Xavi Hernandez sono sicuramente Pedri e Ansu Fati, due giovanissime (e fragilissime) stelle a cui a breve mancherà la guida di un altro veterano: dopo Messi, per motivi diversi, Sergio Aguero lascerà il mondo blaugrana e più in generale quello del calcio. Il ruolo di chioccia andrà quindi tutto sulle spalle di Sergio Busquets e Gerard Piqué: a loro il compito di instradare baby talenti del calibro di Gavi, Nico Gonzalez, Abde Ezzalzouli e Ronald Araujo, forse ad oggi l'unica vera risorsa di un Barcellona ancora alla ricerca di sé dopo l'addio choc di Messi.
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