Napoli, 4 novembre 2022 - La marcia di avvicinamento alla trasferta in casa dell'Atalanta, in programma sabato 5 novembre alle 18, è cominciata con un'insolita conferenza stampa mattutina di Luciano Spalletti, diviso tra il focus sul campionato e il pensiero già fisso sul sorteggio di Champions League che sancirà l'avversaria per gli ottavi.
Analogie tra Liverpool e Atalanta
Non sempre l'urna è stata amica di un Napoli che tuttavia ha dimostrato di essere all'altezza di qualsiasi rivale. "E' un giochino sbagliato quello di indicare preferenze su chi pescare: in campo bisogna sempre metterci la propria qualità e, in tal senso, ciò succede maggiormente quando la caratura dell'avversario sale di livello". Insomma, agli azzurri piacciono le sfide dure e quella contro l'Atalanta sembra stuzzicare proprio questo appetito. "Per noi sarà un test molto probante che affronteremo comunque con le consapevolezze acquisite ad Anfield: di fronte avremo una squadra forte allenata da un veterano terribile come Gian Piero Gasperini". Il riferimento al recente confronto con il Liverpool viene poi approfondito. "Temevo molto quella partita - ammette Spalletti - perché conoscevo già l'ambiente: abbiamo retto bene a parte quel calo finale quando ormai eravamo sicuri di aver centrato l'obiettivo. La sfida di Bergamo avrà una cornice simile, ma sono tranquillo perché ci siamo allenati bene". Il tecnico toscano dà poi un consiglio ai suoi su come affrontare una trasferta molto insidiosa. "Dovremo essere bravi a leggere i vari momenti della gara cambiando registro e adattandoci alla contingenza del momento". Di fronte ci sarà un'Atalanta temibile ma, numeri alla mano, meno micidiale rispetto al passato. "Forse avevano bisogno di questi cambiamenti operati da un allanatore di qualità come Gasperini: la loro forza fisica resta un'insidia bella grossa per noi".
Voglia di riscatto
Un'altra, più a lungo termine, sarà la sosta per lasciare spazio al Mondiale. "Tutte le squadre, al di là del numero di giocatori che partiranno per il Qatar, saranno toccate da questa variabile: noi abbiamo un gruppo sano e quindi non temo contraccolpi né per chi tornerà né per chi resterà qui a lavorare, fermo restando che andranno fatte delle valutazioni sulle condizioni della rosa alla ripresa". Parlando sempre di gruppo, inevitabile un commento sugli umori dopo il primo ko stagionale. "Ho imparato a dare il giusto peso alle vittorie ma non alle sconfitte: lo stesso vale ancora di più per i giocatori, che sono dispiaciuti e vogliono riscattarsi subito".
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