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Armando Izzo (Ansa)
Napoli, 4 maggio 2023 - Il difensore del Monza Armando Izzo è stato condannato a 5 anni di reclusione per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. La sentenza della sesta sezione penale del tribunale di Napoli è arrivata dopo che il pm Maurizio De Marco aveva chiesto per il calciatore nativo di Napoli una condanna a 4 anni e 10 mesi.
I fatti per i quali il giocatore napoletano è stato condannato risalgono a quando militava nell'Avellino, in serie B, per la gara Modena-Avellino, relativa alla stagione 2013-2014. Izzo è invece stato assolto per il capo d'imputazione inerente alla partita Avellino-Reggina. Gli avvocati di Izzo, Rino Nugnes e Stefano Montone, hanno annunciato l'impugnazione in appello della sentenza.
Per questo caso di calcioscommesse e criminalità organizzata, insieme all'ex difensore del Torino, da questa stagione in maglia Monza, sono stati condannati anche il cugino di Izzo, Umberto Accurso, capo del clan della Vinella Grassi di Secondigliano, e Salvatore Russo, ritenuto legato allo stesso clan. A entrambi è stata inflitta la pena di un anno e mezzo di carcere.
La ricostruzione della vicenda
La partita al centro della vicenda giudiziaria è Modena-Avellino, disputata il 17 maggio del 2014. Per il sostituto procuratore Maurizio De Marco, i fratelli Antonio e Umberto Accurso, prima utilizzando come intermediario Salvatore Russo, e poi direttamente, avrebbero promesso e poi fatto avere un'ingente somma di denaro, 30mila euro, al giocatore Francesco Millesi, consegnata dal collega Luca Pini, per corrompere altri calciatori. Secondo la Procura, Millesi avrebbe così esercitato la sua influenza su altri giocatori dell'Avellino per favorire la rete del Modena: questo era l' accordo. Antonio Accurso, sempre secondo gli inquirenti, per conto del clan scommise ben 400mila euro sulla rete realizzata dalla squadra che giocava in casa (il Modena), guadagnandone 60mila.
Izzo, infine, avrebbe accettato, a sua volta, la promessa di una somma di denaro, scrive il pm nei capi d'accusa “quale compenso al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione predetta”. L'accordo illecito, secondo quanto emerso dalle indagini, venne stipulato il 14 maggio 2014, tre giorni prima dell'incontro Modena-Avellino.
Il comunicato del Monza
Intanto il Monza, in un comunicato ufficiale, si schiera a difesa del giocatore. Il club scrive di aver "appreso che il proprio tesserato Armando Izzo è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva".
"AC Monza - continua la nota del club brianzolo - esprime totale vicinanza e supporto ad Armando, convinta della sua estraneità all'ambiente criminale. Gli avvocati del calciatore sono delusi dalla sentenza e attendono di leggerne le motivazioni; dopodiché presenteranno appello".
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