Venerdì 26 Aprile 2024

C’è Eriksen per svoltare subito dopo il derby

Sensi ha un affaticamento, gioca il danese. Contro il Borussia Moenchengladbach il debutto europeo dopo il ko con il Milan

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di Mattia Todisco

La prima stagionale in Champions League è già una prova fondamentale per l’Inter. Lo sarebbe stato anche se la squadra avesse fatto solo vittorie in campionato, figuriamoci a -5 dalla vetta e con problemi difensivi evidenti nei numeri (otto reti subite in quattro partite). Cambia il torneo e il girone, sulla carta, è tra i più equilibrati. Il Real è favorito d’obbligo, anche se a Madrid crescono le critiche dopo la sconfitta in casa con il Cadice; l’Inter è finalista di Europa League e ha aggiunto esperienza e qualità con Vidal, Kolarov (pur sotto accusa) e Hakimi. Le restanti due, Shakhtar e Borussia Moenchengladbach, sono rispettabili concorrenti a cui va certo l’etichetta di outsider, ma non di vittime sacrificali. All’Inter toccano subito i tedeschi, nel silenzio del Meazza, con un migliaio di prescelti cui andrà il compito di far sentire un minimo di fattore campo. Non ci sarà l’ex Lazaro, appena tornato in gruppo dopo un infortunio, ma ritroverà posto il cannoniere Plea, assente nell’ultimo impegno in Bundesliga per la nascita del figlio. Per contro Conte potrebbe giocare qualche carta a sorpresa. Torneranno Bastoni e Nainggolan, assenti per positività al Covid contro il Milan, mentre Sensi rientra tra i disponibili ma a causa di un affaticamento lascerà il posto a Eriksen. Il tecnico ha specificato che i due neo negativi andranno in panca perché impegnati nel processo di riattivazione di una forma fisica accettabile. Un’occasione importante quindi per il danese, subentrato senza lasciare tracce sabato scorso dopo aver chiesto maggiore spazio con una serie di dichiarazioni rilasciate nel ritiro della nazionale. Possibile esordio in nerazzurro per Darmian a sinistra, mossa a cui l’allenatore sta pensando per bilanciare la spinta di Hakimi a destra. Al di là del discorso qualificazione, all’Inter serve una vittoria per scacciare un po’ di fantasmi. L’avvio in campionato è stato complicato, certamente meno scintillante delle attese, complici gli iniziali sei positivi al Covid, un difficile inserimento di Kolarov nella filosofia di gioco a tutto attacco e il rientro dalle nazionali che ha permesso di lavorare insieme solo il giorno prima del confronto cittadino. Alibi a cui Conte ha preferito non attaccarsi, perché convinto del percorso avviato. Non cambierà strada, salvo pesanti cadute, ma ora i risultati devono cominciare a dar ragione alle sue idee per non dover affrontare presto i primi processi stagionali.