Bologna, 10 giugno 2022 – Uno a uno e palla al centro si direbbe usando una metafora calcistica. La Virtus Segafredo Bologna rialza la testa dopo il ko di gara 1 delle finali scudetto di basket e nel secondo atto piega l’Armani AX Milano 75-68 riportando in parità la serie che ora si sposta al Forum. Così come gara 1, anche la partita di questa sera è stata dir poco intensa, tirata, spigolosa e ha visto i bianconeri, partiti un po’ in sordina, cambiare passo nella ripresa quando la difesa ha stretto le maglie a dovere (soltanto 30 punti concessi nei secondi 20’ a Milano) e Toko Shengelia, migliore dei suoi con 22 punti, pur sbagliando tanto in lunetta (1/6) e dall’arco (1/5) ha preso in mano la situazione in attacco, segnando 9 punti nel terzo quarto che hanno di fatto girato l’inerzia del match. Nei 10’ finali, infatti, Milano ha cercato di riportarsi sotto facendosi aiutare da, Gigi Datome, Devon Hall (16 punti) e Shavon Shields (15 punti) ma alla fine ha pagato a caro prezzo un'altra gara deficitaria al tiro (39% da due e 27% da tre). In casa della Virtus, che questa sera è riuscita anche a capovolgere la situazione a rimbalzo (49-36 il computo finale delle carambole sotto i tabelloni), oltre a Shengelia si sono messi in mostra anche Alessandro Pajola e Mam Jaiteh (11 punti e 10 rimbalzi), apparsi in netta crescita rispetto a gara 1.
La gara
Pur essendo costretta, dopo appena 3’, a fare i conti con i due falli di Hines, Milano parte bene, sfruttando qualche persa di troppo della Virtus e la transizione offensiva per prendere un margine di vantaggio di tre possessi pieni al culmine di un parziale di 13-2 (4-13). Piove sul bagnato, invece, per la Segafredo che perde temporaneamente Hackett per un problema alla caviglia sinistra, ma i bianconeri – nonostante qualche difficoltà al tiro (1/7 da tre nei 10’ iniziali) – provano a reagire con un 8-2 che vale il -3 (13-15). Dall’arco arriva anche il -2 di Weems; Milano però non si lascia riacciuffare, continua a difendere forte in area e affidandosi a Hall allunga nuovamente a +6 al suono della prima sirena (17-23).
Archiviata la prima-mini pausa, Bologna riparte con la giusta cattiveria agonistica e, sfruttando il gioco interno, rientra a -2 costringendo Messina al timeout; minuto di sospensione che non sortisce gli effetti sperati dal coach biancorosso perché il parziale si allarga fino al 9-0 con la bomba di Belinelli che vale il primo vantaggio bianconero della serata (24-23). Il numero tre della Segafredo è scatenato e ne mette altre cinque di fila dando fiducia ai suoi che ritrovano anche Hackett. Milano ha comunque il merito di non perdere la bussola e, con anche la complicità di un tecnico a Jaiteh, pareggia i conti a quota 29. Gli animi si scaldano un po’ su un contatto tra Pajola e Rodriguez, ma tutto viene prontamente ricomposto e l’equilibrio resta intatto fino al termine del primo tempo che si chiude con la tripla di Teodosic per il 38-38.
In un avvio di ripresa in cui si segna con il contagocce e si commettono su entrambi i fronti anche banali, è la Virtus la prima a sbloccarsi con nove punti ravvicinati di Shengelia per il +6 bianconero (49-43). L’Olimpia arranca, non trova ritmo in attacco ma nonostante tutto resta in scia con i viaggi in lunetta e sulla tripla di Hall si ritrova addirittura a – 1 (55-54) sfiorando poi il colpo del sorpasso con il jumper di Grant allo scadere del terzo quarto. Sorpasso mancato dall’arco per ben due volte da Datome e successivamente da Hall all’alba della frazione finale e allora la Virtus, grazie anche a un antisportivo di Shields su Pajola, ne approfitta per allungare leggermente l’elastico del vantaggio (59-54). Dall’altra parte, con Melli che arriva a quota quattro falli con quasi 6’ ancora da giocare e Hines messo momentaneamente ko da un guaio alla spalla, sono Shields e Datome a prendere in mano le chiavi dell’attacco milanese, ma non basta perché la Virtus ha ormai in mano l’inerzia della gara e riesce a chiudere i conti con una difesa chirurgica e le giocate finali di Shengelia.