Roma, 3 aprile 2023 - È curioso quello che sta succedendo in NBA con i Lakers in netta ripresa (5 vittorie nelle ultime sei gare) nonostante le assenze a intermittenza di Lebron James e Anthony Davis. Punto di svolta è stata la trade che ha portato Russel Westbrook dall’altra parte di Los Angeles, smantellando la big three con Lebron e Davis, favorendo il ritorno di D’Angelo Russel e gli innesti di Beasley e Vanderbilt. Eroe della rinascita Austin Reaves, scartato al Draft 2021 è l’assoluta rivelazione della stagione: la guardia tiratrice sta viaggiando a una media di 12.5 punti, 3 rimbalzi e 3.3 assist a partita, con una conversione dal campo del 52%.
Preso per dare profondità alle rotazioni, Reaves si sta ritagliando un ruolo da protagonista e sembra pronto per lui un ricco contratto da più di 10 milioni di dollari a stagione. Niente collezione di figurine per i Lakers che hanno puntato su un roster di giocatori di rotazione, per favorire le due stelle e mettendo il gruppo squadra davanti ai grandi nomi, questa formula ha permesso ai gialloviola di scalare la classifica e posizionarsi in piena zona play-off.
Trend opposto a Dallas dove Doncic ha ricevuto l’aiuto tanto richiesto, sacrificando due giocatori di supporto come Dinwiddie e Finney-Smith per creare un back-court da sogno (in teoria) con Kyrie Irving. Da quando l’ex stella dei Cavs è approdata a Dallas, invece, i Mavericks hanno collezionato solo 8 vittorie in 23 partite concedendo il 51.5% di tiri dal campo (contro il 48% pre Irving) posizionandosi al penultimo posto in tutta la lega per rimbalzi catturati. I numeri non sono certo imputabili a Irving (che registra prestazioni individuali più che buone) ma al poco equilibrio difensivo che la sua presenza sul campo in contemporanea con Doncic comporta, al netto di una grande produzione offensiva.
La convivenza di due accentratori di gioco come Doncic e Irving non sembra funzionare al momento, segnale che dimostra ancora una volta che i grandi nomi sulla carta vanno accompagnati da una chiara idea di gioco e un roster in grado di supportare le pecche delle star. A Los Angeles l’hanno capito e volano verso i play-off mentre a Dallas (fuori dalla zona play-in) c’è il serio rischio di vedere la post-season dal divano.