Milano, 16 novembre 2022 – Dopo il successo sulla Georgia che ha permesso all'Italbasket di staccare l'agognato pass per partecipare ai prossimi Mondiali che si svolgeranno nell’estate 2023 in Indonesia, Giappone e Filippine, il CT azzurro Gianmarco Pozzecco è intervenuto ai microfoni di Sky Sport e ha raccontato i segreti che hanno portato la sua Italia a raggiungere questo traguardo: “In un’organizzazione sportiva ci sono molteplici forme di condurre un gruppo. Oggi si parla spesso di “leader” ma ci sono diversi modi per esserlo. C’è chi si affida al pugno di ferro o chi punta tutto sul tatticismo. Noi abbiamo scelto di avere nel gruppo un’atmosfera goliardica e fare in modo che i ragazzi vadano d’accordo. Lo staff è giovane e l’atmosfera è quella che piaceva a me quando giocava. Poi sappiamo che il risultato sportivo, indipendentemente da come gestisci il gruppo, può arrivare o meno. Siamo molto contenti del percorso che abbiamo intrapreso fino ad oggi. Ci siamo emozionati e questo fa tutta la differenza del mondo. Quando si emozionano i giocatori si emozionano anche gli spettatori”.
Petrucci e Banchero
Importante anche il feeling creato con il presidente della FIP, Gianni Petrucci, a cui Pozzecco ha dedicato il traguardo raggiunto: “Da giocatore ero talentuoso ma consideravo l’allenatore inutile e dannoso e quindi non ho certo creato l’aspettativa di poter diventare un grande allenatore. Ho avuto la fortuna in carriera di avere due o tre persone che in me hanno creduto. La prima è Sindoni a Capo d’Orlando e l’ultima è Petrucci che ringrazio perché, al di là di quello che sarà il nostro percorso, mi ha regalato l’emozione pazzesca di allenare la Nazionale, che mi emozionato di più di quando giocavo con la maglia azzurra. Abbiamo stretto un patto di sangue e siamo davvero molto uniti. Ci sono tante cose da sistemare e lo stiamo facendo assieme a tutti gli altri collaboratori. Con il Presidente abbiamo creato un rapporto che va al di là della pallacanestro. Cerchiamo di migliorare assieme questo mondo a cui devo tanto”. La speranza, in primis del “Poz”, è quella di avere ai Mondiali in maglia azzurra Paolo Banchero. Per convincerlo, nei prossimi mesi, Pozzecco andrà negli Stati Uniti dove lo incontrerà: “Quando mi presenterò da lui, gli proporrò qualcosa di concreto, la possibilità di giocare un Mondiale e di qualificarsi alle Olimpiadi. Proporgli un Europeo non era così allettante. Io mi affido all’istinto e all’empatia. Ha grande talento, è intelligente ed è connesso con ciò che fa nella vita. Quando lo conoscerò, capirò che persona è, anche perché dovrò convincerlo che potrà fare con noi un’esperienza che lo arricchirà e lo divertirà”.