Bologna, 27 ottobre 2020 – Non sembra conoscere battute d’arresto il cammino europeo della Virtus Segafredo Bologna che, dopo aver piegato la scorsa settimana il Monaco e aver superato a domicilio Varese in campionato, ha centrato la quinta vittoria in cinque gare di Eurocup disputate sbancando Anversa 95-76. A tracciare la rotta verso il successo dei bianconeri, che hanno mandato ben sei uomini in doppia cifra ricevendo in dote anche 12 assist dell’accoppiata serba composta da Milos Teodosic e Stefan Markovic, ci ha pensato un incontenibile Josh Adams, autore nei primi 10’ di 15 dei suoi 24 punti totali. Chiusa a +4 la frazione d’apertura cominciata sul 3-15, Bologna è riuscita a respingere gli assalti dalla lunga distanza di Anversa – rientrata fino al -3 – e a chiudere a +10 il primo tempo (33-43) sotto la spinta questa volta di Teodosic. All’alba del secondo tempo i belgi hanno poi provato a riportarsi sotto ma anche questa volta sono stati tenuti a freno da una Virtus che ha spiccato il volo con le stilettate di Adams e Weems.
Fortitudo strapazzata alla prima in Champions League FIBA
Esordio da incubo in FIBA Champions League per la Fortitudo Lavoropiù Bologna che, dopo aver perso di misura con Milano in campionato, si riaffacciava sul palcoscenico europeo dopo dodici lunghi anni. Gli uomini di Sacchetti tra le mura amiche dell'Unipol Arena sono infatti stati surclassati dal Bamberg di Michele Vitali (17 punti con 4/4 dalla lunga distanza) con un perentorio 63-100. I biancoblu – privi degli infortunati Fantinelli, Happ e Fletcher (risultato positivo al coronavirus), hanno sofferto sin dalle prime curve del match l’ottima circolazione di palla del Bamberg che, grazie a Larson (miglior marcatore del match con 23 punti) e Vitali, ha punito alcune amnesie difensive dei biancoblu e chiuso a +8 il primo quarto (18-26). Le cose per la Fortitudo non sono di certo migliorate nel secondo quarto perché Banks e compagni hanno continuato a gettare palloni alle ortiche (14 palle perse all’intervallo) e sono scivolati addirittura a -20 alla pausa lunga. Un gap che – visto anche il lieve infortunio occorso a Pietro Aradori, rimasto per tutto il secondo tempo a sedere per un problema muscolare – la Lavoropiù non è più riuscita a colmare sprofondando fino al -38 a pochi minuti dalla sirena finale.
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