Tel Aviv (Israele), 12 aprile 2023 – Si chiude agli ottavi di finale la stagione in Eurocup dell’Umana Reyer Venezia che si arrende per 90-80 all’Hapoel di Tel Aviv nello scontro diretto su gara singola che mette in palio l’accesso ai quarti della kermesse continentale. La formazione orogranata paga a caro prezzo un lungo momento a vuoto tra secondo e terzo periodo che spiana la strada agli avversari trascinati da Xavier Munford che sfiora la doppia doppia con 13 punti e nove rimbalzi catturati. Stesso bottino anche per Bar Timor che chiude con 5/7 da due punti mentre sono quattro gli altri uomini in doppia cifra: Brown (12) con otto assist serviti, Onuaku (11), Zalmanson e Ginat con dieci punti a testa. Nelle fila veneziane, in cui era assente il capitano Bramos rientrato negli Stati Uniti, non sono risultati sufficienti i 18 iscritti a referto da Jayson Granger che chiude col 50% dalla lunga distanza così come i 16 di Derek Willis e i 13 prodotti sia da Amedeo Tessitori sia da Jordan Parks. A pesare nelle statistiche per la compagine italiana sono le diciannove palle perse e il venir meno nei momenti decisivi di due elementi fondamentali quali Watt e Parks, usciti anzitempo per raggiunto limite di falli commessi. L’Hapoel Tel Aviv si è confermato essere il secondo miglior attacco della competizione confermando le statistiche della vigilia (88.2) e la striscia vincente alla Shlomo Group Arena dove ha perso soltanto una sfida nell’intero cammino europeo.
La rimonta nell’ultimo quarto degli orogranata non basta a ribaltare il verdetto
Pronti via ed ecco che Willis dall’angolo piazza immediatamente la tripla del 3-0 che inaugura una serata in cui si rivelerà essere tra i migliori nel roster allenato da coach Neven Spahija che in Israele ha guidato per ben due volte nella sua carriera il Maccabi Tel Aviv. Munford risponde all’offensiva ospite portando i suoi sul 5-4. Scalda la mano dalla lunga distanza anche Jordan Parks che piazzerà due triple da oltre l’arco dei tre punti col tabellone che registra 9-10. Il festival delle bombe non è ancora terminato perché prima Brown e poi Granger vogliono dare il proprio contributo (15-15 al 7’). La squadra di Franco tenta il primo allungo nella partita: Zalmanson e Beni costruiscono il parziale di 9-1 che fa scattare il campanello d’allarme per la Reyer che vede scappare via gli avversari sul 24-16 al suono della prima sirena. Venezia fatica e non poco a reagire: le polveri sono bagnate in maniera preoccupante in fase offensiva e dall’altra parte l’Hapoel ne approfitta per costruire un margine più che rassicurante, andando a toccare in un primo momento il +19 (35-16) con JP Tokoto. A rompere il digiuno offensivo ed un break di 11-0 ci pensa la bimane di Derek Willis. Hoard e Munford nel frattempo tengono alto il livello di intensità aggiornando il massimo vantaggio sul + 22. L’Umana prova ad uscire da questa ingarbugliata situazione aggrappandosi al suo migliore uomo ovvero Granger: l’ala uruguagia si erge a leader riportando sotto di sedici lunghezze il divario all’intervallo (48-32) con la sua squadra protagonista di un 66,7% in avvicinamento a canestro. Al rientro dagli spogliatoi dopo l’illusoria tripla di Granger (54-40), Watt lascia prematuramente il parquet per il quinto fallo commesso. Tel Aviv torna avanti sul +20 col solito Gil Beni (65-45). Nell’ultimo quarto Venezia tira fuori l’orgoglio e sfiora quasi l’impresa provando a riaprire il match: dal – 20 l’Umana si rifà sotto fino al – 4 (84-80) con Tessitori. Saranno i quattro tiri liberi consecutivi realizzati da Munford ad ipotecare il successo per l’Hapoel.