Roma, 2 maggio 2023 - Da una parte l'imminente Giro d'Italia 2023 da preparare e dall'altra la valutazione costante delle condizioni di Tadej Pogacar in vista del Tour de France 2023: in questo periodo dell'anno tutte le squadre sono estremamente impegnate, ma l'UAE Team Emirates probabilmente un po' di più.
Verso il Giro d'Italia
Si comincia dalla Corsa Rosa, al via sabato 6 maggio. In un'ipotetica griglia di partenza, difficile posizionare la formazione emiratina nelle primissime posizioni, dove svettano davanti a tutte Soudal-Quick Step, Jumbo-Visma, Ineos Grenadiers, Bahrain-Victorious e Bora-Hansgrohe. Eppure, i nomi interessanti non mancano: forse non per la vittoria e magari neanche per il podio, ma per un piazzamento di tutto rispetto c'è abbondanza. Si comincia da Joao Almeida, il corridore che tutto il mondo del ciclismo ha scoperto proprio sulle strade del Giro d'Italia: correva l'anno 2020 e nell'anomala edizione piazzata in autunno a causa del Covid, il portoghese indossava a lungo la maglia rosa mostrando i piatti forti della casa, cioè una grande abilità a cronometro e un'ottima resistenza in salita. Da allora, a distanza di tempo, il sogno del podio in un Grande Giro è rimasto sempre tale per Almeida, che magari non ruberà l'occhio come i campioni più affermati della bicicletta ma rappresenta di certo uno dei prospetti più interessanti dell'intero gruppo. Più defilati ci sono i profili di Brandon McNulty e Jay Vine, che sono letteralmente esplosi nella scorsa stagione: lo statunitense, grande gregario di Pogacar al Tour de France 2022, è riuscito addirittura a piazzarsi al 20esimo posto dopo l'ottimo 15esimo posto nel già citato Giro d'Italia 2020, mentre l'australiano è stato la grande rivelazione della Vuelta 2022 prima che una brutta caduta ne frenasse le velleità.
Pogacar verso il Tour de France
L'altra metà dell'UAE Team Emirates si coccola invece Pogacar, il campionissimo ferito nell'orgoglio e nel fisico dopo la brutta caduta all'alba della Liegi-Bastogne-Liegi 2023. A tal riguardo, le notizie che arrivano dal fronte dello sloveno sono ottime: il recupero prosegue secondo la tabella di marcia, con il rientro in bici che nella migliore delle ipotesi potrebbe avvenire già a metà mese. La prossima tappa per il classe '98 sarà il ritiro insieme alla squadra in Sierra Nevada: il tutto quando al Tour de France 2023 mancheranno appena 3 settimane. Se questo programma dovesse essere rispettato senza intoppi, acquisiranno quindi un valore profetico le parole espresse dal diretto interessato poco dopo la caduta incriminata: "Mi è andata bene: le conseguenze potevano essere peggiori". Un bene proprio per Pogacar e di certo per l'intera Grande Boucle, che nel sempre attuale confronto a distanza con la Corsa Rosa rischiava di perdere terreno qualora fosse venuto meno l'attesissimo scontro al vertice con il vincitore uscente Jonas Vingegaard. Il duello al vertice invece è salvo. Prima però c'è da seguire le vicende di un Giro d'Italia 2023 che potrebbe riservare sorprese: c'è vita oltre Remco Evenepoel e Primoz Roglic.
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