Giovedì 21 Novembre 2024
ANGELO COSTA
Altri Sport

Tour of The Alps 2023, Pellizzari accende la Giovane Italia

Il 19enne marchigiano accarezza il successo, ma a Predazzo la spunta Muhlberger che non vinceva da quasi mille giorni. Tappa tranquilla per la maglia verde Geoghegan Hart

Tour of the Alps 2023. Giulio Pellizzari in azione

Tour of the Alps 2023. Giulio Pellizzari in azione

Al Tour of the Alps si respira aria di Giovane Italia. Merito di Giulio Pellizzari, diciannovenne talento della Greenproject Bardiani Csf Faizanè, lo storico college della famiglia Reverberi: a Predazzo è terzo alle spalle dell’austriaco Gregor Mühlberger e del norvegese Traæn, che lo raggiungono in discesa e lo precedono nello sprint ristretto, ma la sua resta una prova superba, specialmente in salita, dove si dimostra il più forte di giornata. Non cambia la classifica: il britannico Tao Geoghegan Hart, leader dal primo giorno, si presenta con 22 secondi di vantaggio sul connazionale Carthy e 28 sull’australiano Haig all’ultima tappa, 145 chilometri da Cavalese a Brunico.

L’UOMO DEL GIORNO

Diciannove anni, marchigiano di Camerino, descritto dai compagni come solare e spiritoso, Giulio Pellizzari fa parte del gruppo under 23 allevato dai Reverberi all’interno del team. Non è la prima volta che mette il naso a livello più alto: questa è la più importante. Segnali ne aveva lanciati già alla seconda tappa, nella quarta mostra il meglio di sé: è il primo a replicare a Mühlberger, quando questo esce dal gruppo di 14 attaccanti che sta animando la fuga dai primi chilometri, è il primo a transitare sull’ultimo gran premio della montagna dopo aver staccato l’austriaco e Traæn, rimasti con lui. I venti secondi che guadagnano non gli bastano nella discesa verso il traguardo. Non farà il Giro d’Italia, si concentrerà sulla corsa rosa della sua categoria: politica giusta, che in un futuro non lontano potrebbe regalare all’Italia un uomo da corse a tappe.

LA CORSA

La Rovereto-Predazzo si accende nei primi chilometri, sul passo Sommo, dove si agita persino Vlasov, subito riportato a miti pensieri dalla Ineos. Vanno in fuga in 14, fra i quali quattro uomini della Movistar: Mühlberger, Pedrero, Rodriguez e Samitier. Gli altri dieci sono Carr, De Bod, Konrad, Bouchard, Frigo, Traæn, Howson, Donovan, Pellizzari e il suo compagno Mulubrhan. Guadagnano sui quattro minuti: non verranno più ripresi. La volata finale a tre premia Gregor Mühlberger, austriaco di 29 anni che non vinceva da quasi mille giorni: una soddisfazione che arriva dopo un periodo difficile, in cui ha dovuto combattere anche con la meningite.  Anche il secondo all’arrivo, Traæn, arriva da una vicenda complicata: lo scorso anno ha saltato la stagione per curare un tumore ai testicoli.

LE PAROLE.

Pur deluso, Giulio Pellizzari è conscio di aver corso una grande tappa. ‘Ci ho sperato davvero, sapevo che sulla seconda salita avrei potuto tentare il colpo, ho trovato sulla mia strada due grandi corridori. Ho iniziato bene la stagione, mi manca la vittoria: ora punto alla maglia rosa del Giro Under 23. Devo migliorare in discesa? Posso crescere su tutti i terreni, di sicuro i professionisti in discesa vanno molto più forte rispetto agli under’.

Al talento della GreenProject Bardiani Csf Faizanè rende omaggio anche il vincitore di tappa Mühlberger, che quando ha raggiunto Pellizzari in discesa lo ha invitato ad accodarsi per non perdere terreno. "Fair play? E’ stato un gesto istintivo verso questo ragazzo: ha solo 19 anni, un futuro meraviglioso davanti a sé, aveva fatto una corsa splendida. Certo, ero contento di averlo raggiunto, ma volevo anche riconoscergli il merito di una grande prova”.

All’austriaco arrivano invece i complimenti di Geoghegan Hart: “Sono felice per Gregor, non vinceva da tantissimo, con tutto quel che ha passato lo meritava”. E a chi gli fa notare come in questo Tour of the Alps sia lui che la sua squadra abbiano un atteggiamento più ‘simpatico’ nei confronti dell’opinione pubblica rispetto a quando vincevano di più, il londinese risponde: “Non è questione di risultati, bisogna comportarsi allo stesso modo quando si vince come quando si perde. Chi fa ciclismo deve ispirare le persone, come succede anche a me quando guardo una corsa. Capisco che chi vince tanto possa non piacere, ma ci sono anche esempi contrari: oggi il corridore più vincente in circolazione (Pogacar, ndr) è anche il più popolare e il più simpatico”.

LE CLASSIFICHE

Ordine d’arrivo quarta tappa Rovereto-Predazzo di 152 km: 1) Gregor Mühlberger (Aut, Movistar) in 4h16’53" (media 35,713), 2) Træen (Nor) st, 3) Pellizzari st, 4) Konrad (Aut) a 40’’, 5) De Bod (Saf) st, 6) Rodriguez (Spa), 7) Frigo, 11) Milesi a 3’22’’, 18) Geoghegan Hart (Gbr) st, 25) Fortunato.

Classifica: 1) Tao Geoghegan Hart (Gbr, Ineos) in 15h41’54”, 2) Carthy (Gbr) a 22’’, 3) Haig (Aus) a 28’’, 4) Cepeda (Ecu) a 36’’, 5) Fortunato a 38’’, 6) Kamna (Ger) a 45’’, 7) Vlasov (Rus) a 49’’, 18) Pozzovivo a 3’43’’, 22) Covili a 6’01’’.