Mur de Huy (Belgio), 19 aprile 2023 - Stavolta non c'è il dominio assoluto come successo all'Amstel Gold Race 2023 (e non solo), eppure alla fine il vincitore è sempre lui: anche la Freccia Vallone 2023 va a Tadej Pogacar, che per una volta trionfa più di testa che di gambe e lo fa anche grazie al grande lavoro della sua UAE Team Emirates. Diego Ulissi in particolare detta il ritmo e screma un gruppo arrivato troppo numeroso prima dell'ultimo passaggio sulla Cote de Cherave: l'arbitro finale del secondo atto del Trittico delle Ardenne è come sempre il terribile Mur de Huy, quello che impone calcoli e riflessioni anche a un corridore di solito molto istintivo come Pogacar. Lo sloveno non fallisce e mette le sue ruote davanti a quelle degli altri, tra i quali un ottimo Giulio Ciccone, quinto a 3'' dal fenomeno assoluto: quello che domenica cercherà la tripletta nelle Ardenne alla Liegi-Bastogne-Liegi 2023.
La cronaca
Il primo tentativo di fuga è portato da Jacob Hindsgaul (Uno-X Pro Cycling Team), che viene presto raggiunto da Daryl Impey (Israel-Premier Tech), Oliver Naesen (AG2R Citroen Team), Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty), Raul Garcia Pierna (Equipo Kern Pharma), Soren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck), Johan Meens (Bingoal WB) e Jetse Bol (Burgos-BH). Il gruppo, trainato ovviamente dall'UAE Team Emirates, lascia andare i battistrada ma controlla la situazione, con il gap che si stabilizza intorno ai 3'. Anche la Ineos Grenadiers collabora a un inseguimento da non sottovalutare, visto che il vantaggio dei fuggitivi arriva presto a 4'. Intanto Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) e Ben Healy (EF Education-EasyPost) devono vedersela con qualche problema meccanico. Lo scenario cambia dopo il primo passaggio sul Mur de Huy (1,4 km con una pendenza media del 9,7% e massima del 16,4%): dal gruppo si stacca David Gaudu (Groupama-FDJ), mentre dalla testa della corsa perde contatto Naesen. La fuga in effetti non è più compatta come nelle prime ore di corsa: a 55 km dal traguardo si lanciano in avanscoperta Zimmermann, Kragh Andersen e Hindsgaul, con quest'ultimo che presto molla a sua volta proprio nel momento in cui dal gruppo ad attaccare - senza grosso profitto - è Pieter Serry (Soudal Quick-Step). Tutte queste azioni vengono controllate senza troppe ansie dall'UAE Team Emirates, sempre più compatta in totale controllo della corsa. La coppia al comando procede con collaborazione e armonia, arrivando a mettere in carniere un buon margine (1'15'') ai piedi del secondo passaggio sulla Cote de Cherave (1,2 km con una pendenza media dell'8,8% e massima del 14,2%). E' l'antipasto al secondo passaggio sul Mur de Huy: il tandem in testa composto da Zimmermann e Kragh Andersen e il gruppo procedono senza particolari sussulti, a testimonianza della paura generale di tentare un'azione con troppo anticipo e quindi bruciarsi. Il suono della campana che segna l'inizio ufficiale dell'ultimo giro di fatto accende la miccia: a scattare sono Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team) e Attila Valter (Jumbo-Visma) e la loro rasoiata che mette in difficoltà corridori del calibro di Enric Mas (Movistar Team) e Sergio Higuita (Bora-Hansgrohe). Battistella insiste e, raggiunto da Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), si fionda all'inseguimento dei superstiti della fuga del mattino: la missione riesce e davanti si forma un quartetto che gestisce circa 20'' di vantaggio su un gruppo che gestisce l'azione senza troppe ansie. La corsa entra negli ultimi 25 km con questo scenario un po' cristallizzato da una lunga fase di studio e in generale da una giornata in cui nessuno vuole scoprire subito le proprie carte: né il favorito numero uno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) né i suoi possibili rivali, consapevoli delle difficoltà della missione da svolgere. Il gruppo è intanto scosso da una brutta caduta che coinvolge tra gli altri Gijs Leemreize (Jumbo-Visma), Neilson Powless (EF Education-EasyPost), José Joaquin Rojas (Movistar Team) e Cristian Scaroni (Astana Qazaqstan Team). Dalla testa della corsa intanto sulla Cote d'Ereffe (2,2 km con una pendenza media del 5,6% e massima del 9,8%) perde contatto Zimmermann: il vento non aiuta neanche Battistella, che mostra qualche difficoltà a restare a ruota di Vervaeke e Kragh Andersen. Il terzetto si ricompatta e addirittura guadagna sul gruppo: per loro, a 15 km dal traguardo, 40'' di vantaggio. In questo scenario c'entra anche l'UAE Team Emirates, che prova ad 'addormentare' la corsa accettando anche il prosieguo dell'azione dei battistrada. Sulla Cote de Cherave la corsa si accende: davanti scatta Vervaeke, mentre nel gruppo ad accelerare è proprio l'UAE Team Emirates con l'obiettivo principale di scremare il drappello dei migliori. La missione riesce anche grazie al forcing di Diego Ulissi (UAE Team Emirates): tutto sembra pronto per l'affondo di Pogacar sul passaggio decisivo sul Mur de Huy. Il primo scatto è invece di Romain Bardet (Team DSM) ma, in un certo senso, il francese tira la volata proprio a Pogacar, che stavolta non fa il vuoto ma mette comunque il suo nome sull'ennesimo successo della sua ancora giovanissima carriera.
Ordine d'arrivo Freccia Vallone 2023
1) Tadej Pogacar (UAD) in 4h27'53'' 2) Mattias Skjelmose Jensen (TFS) st 3) Mikel Landa Meana (TBV) st 4) Michael Woods (IPT) +3'' 5) Giulio Ciccone (TFS) +3'' 6) Victor Lafay (COF) +3'' 7) Tiesj Benoot (TJV) +3'' 8) Maxim Van Gils (LTD) +3'' 9) Romain Bardet (DSM) +3'' 10) Warren Barguil (ARK) +3''
L'edizione femminile
Quella in corso è decisamente la stagione di Demi Vollering, che dopo aver vinto la Strade Bianche 2023 e la recentissima Amstel Gold Race 2023 mette in carniere anche la Freccia Vallone 2023. Come già successo domenica, l'olandese succede nell'albo d'oro delle vincitrici a Marta Cavalli, che a sua volta aveva spezzato il lungo dominio di Anna Van Der Breggen: curiosamente, quest'ultima oggi era nell'ammiraglia proprio del Team SD Worx. Insomma, per Demi Vollering dalla 'regia' arrivavano i suggerimenti preziosi di chi sul Mur de Huy ha a dir poco dettato legge. Di fronte a questo dominio totale per le altre c'è spazio solo per i piazzamenti: quelli migliori vanno a Liane Lippert e Gaia Realini, rispettivamente seconda e terza al traguardo, con Silvia Persico invece solo ottava.