Martedì 24 Dicembre 2024
GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
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Pogacar, caduta alla Liegi 2023: come sta? I tempi di recupero. Strada in salita verso il Tour de France

Lo sloveno ha riportato una frattura multipla dello scafoide, ne avrà per circa 6 settimane: la Grande Boucle dovrebbe essere salva, ma con dubbi sulla preparazione

Tadej Pogacar

Roma, 24 aprile 2023 - Dal sogno di centrare lo storico tris nel Trittico delle Ardenne a coronamento di una campagna di primavera eccellente all'incubo di vedere compromesse le proprie aspettative per il Tour de France 2023, quello cerchiato in rosso dalla scorsa edizione dopo la lezione inferta da Jonas Vingegaard: è la parabola intrapresa nelle ultime ore da Tadej Pogacar, che ha chiuso anzitempo la sua Liegi-Bastogne-Liegi 2023 (vinta poi da uno strepitoso Remco Evenepoel) a causa di una caduta dalle conseguenze piuttosto serie.

I tempi di recupero

Per la dinamica, innescata da una clamorosa doppia foratura occorsa alla bici di Mikkel Frolich Honoré, forse in un certo senso non è andata malissimo allo sloveno, come dichiarato a chiare lettere dai piani altissimi dell'UAE Team Emirates. Eppure, per la prima volta da quando è professionista, Pogacar si trova a fare i conti con un infortunio che complicherà inevitabilmente il resto della sua stagione. Si comincia dalla complessità del guaio fisico: una frattura multipla dello scafoide subito ridotta grazie a un intervento chirurgico effettuato nel tardo pomeriggio a Genk. Tutto è andato fortunatamente per il meglio e adesso per lo sloveno comincia una fase di recupero comunque non proprio breve. Prima, nella giornata odierna, ci sarà innanzitutto il rientro a casa: seguirà poi un prevedibile periodo lontano dalla bici. In mancanza di comunicati ufficiali da parte dell'UAE Team Emirates si può comunque ipotizzare uno stop di 5-6 settimane: non esattamente poche per colui che vuole presentarsi al Tour de France 2023 con il dichiarato obiettivo di vincere. Se la buona notizia è che la presenza del classe '98 alla Grande Boucle è salva, la cattiva è che la marcia di avvicinamento all'obiettivo principale della stagione si è complicata di parecchio: specialmente se si considera che nel frattempo Vingegaard, già molto più fresco dopo una primavera trascorsa con un calendario molto meno fitto, potrà prepararsi al meglio senza dover gestire alcun contrattempo.

L'esempio di Evenepoel

Paradossalmente, per una volta, tocca a Pogacar 'imparare' dai suoi rivali. Uno su tutti: quell'Evenepoel che un anno fa rinasceva proprio sulle strade di Liegi dopo un lungo periodo complicato a causa dei postumi del terribile infortunio occorso al Giro di Lombardia 2020. Il belga si è ripetuto quest'anno e lo ha fatto con addosso la maglia iridata a coronamento di quel processo che aveva avuto i suoi esordi proprio alla Doyenne. E dire che dopo la caduta incriminata di Evenepoel in patria si era detto tanto, forse anche troppo: nel mirino una presunta lacuna caratteriale forse addirittura preesistente all'infortunio che, secondo qualcuno, avrebbe impedito all'ex promessa del calcio di diventare un corridore vincente. La risposta il belga l'ha fornita su strada: due edizioni di fila della Liegi-Bastogne-Liegi, la Classica di San Sebastian 2022, la Vuelta 2022 e la prova in linea nei Mondiali 2022. E l'impressione è che il meglio, con il Giro d'Italia 2023 all'orizzonte, debba ancora venire.

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