Roma, 31 marzo 2023 - La Parigi-Roubaix 2023, in programma il 9 aprile, può diventare un tarlo fisso al punto da far passare in secondo piano altre corse del medesimo valore, come il Giro delle Fiandre 2023, in programma il 2 aprile: il protagonista è Filippo Ganna, reduce da una ricognizione di parte del percorso dell'Inferno del Nord.
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La ricognizione
"Sto bene, sono tranquillo. Ho un solo obiettivo in testa ed è la Parigi-Roubaix: farò altre corse di avvicinamento, ma il mio pensiero fisso è solo al 9 aprile". Sono queste le parole usate dal corridore della Ineos Grenadiers per spiegare meglio quella che sembra diventata una sorta di ossessione: a maggior ragione dopo l'ottimo (e inatteso) secondo posto alla Milano-Sanremo 2023, quando solo un fenomenale Mathieu Van Der Poel era apparso più in forma del piemontese. Se l'olandese sarà comunque impegnato nel Giro delle Fiandre, gara alla quale si presenterà con i galloni del favorito numero uno, Ganna ha invece scelto un approccio più soft: almeno all'apparenza. La realtà parla di una ricognizione di 160 km (sui 257 km complessivi) resi ancora più complicati da ben 28 settori in pavé dei 29 in programma: l'unico aiuto è stata la presenza di Joshua Tarling, astro nascente della Ineos Grenadiers. Il tutto in una giornata umida e fangosa che non ha di certo aiutato l'allenamento dei due, con in particolare Ganna che era reduce anche dalla caduta occorsa alla Gand-Wevelgem 2023: per lui quel giorno un ginocchio leggermente gonfio e, soprattutto, tanta paura in vista di una stagione che potrebbe regalare ancora tante soddisfazioni.
Il precedente del 2016
Di certo, rispetto a un passato fatto di obiettivi molto meno ambiziosi (almeno su strada e avendo come termine di paragone i tanti record inanellati su pista), stavolta Ganna pare aver smesso i panni del semplice gregario di lusso con licenza di pensare ai suoi interessi e vincere 'solo' quando ci sono le corse contro il tempo per indossare quelli di un corridore finalmente desideroso di regalare a se stesso e all'Italia un risultato di prestigio. Parlando delle sole Classiche Monumento, il tempo per i colori azzurri si è fermato alla Parigi-Roubaix 2021, quella dell'epico successo, tra l'altro proprio in mezzo al fango, di Sonny Colbrelli: l'ultimo acuto della carriera dello sfortunato corridore bresciano. Lo stesso piemontese, in un certo senso, sa come si fa ad arrivare in tripudio nel velodromo del comune francese: correva l'anno 2016 e un giovanissimo Top Ganna vinceva la Parigi-Roubaix Espoirs, quella dedicata agli under-23 e fino a quel momento un tabù per l'Italia. Per il detentore del record dell'ora sembra arrivato il momento di ritentare l'impresa: specialmente dopo una lunghissima ricognizione che si è rivelata decisiva per scegliere l'assetto della bici e comunque dei materiali da utilizzare e fatta tra l'altro molto lontano da quella ufficiale, che tradizionalmente avviene il giovedì antecedente l'Inferno del Nord, sogno e incubo di ogni corridore.
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