Liegi, 23 aprile 2023 - Si chiudono oggi le grandi classiche di primavera con l’ultima gara del cosiddetto trittico delle Ardenne. La Liegi-Bastogne-Liegi 2023, ovvero la Doyenne, la decana per via del suo anno di nascita (1892) chiude lo spettacolo delle corse di un giorno prima dell’avvicinamento al Giro d’Italia 2023. Corsa spettacolare, funestata dopo un’ottantina di chilometri dal ritiro di Tadej Pogacar, vincitore di Giro delle Fiandre, Amstel Gold Race e Freccia Vallone, coinvolto in una caduta e impossibilitato a ripartire. Gli occhi sono ora tutti su Remco Evenepoel, campione del mondo in carica, vincitore della Liegi 2022 e sicuro protagonista della prossima corsa rosa.
Sommario
I segreti del percorso
Sono 258 i chilometri per la più antica delle Classiche Monumento con 11 cotes da affrontare, la maggior parte racchiuse nella seconda parte di gara. I primi 100 chilometri saranno infatti abbastanza facili con la sola Cote de La Roche en Ardenne di 2.8 chilometri a rappresentare il primo trampolino di lancio per eventuali fughe. Ma la corsa si accenderà solo negli ultimi 100 chilometri di gara dove le salite saranno in rapida successione. Nella fase centrale del percorso 20 chilometri duri con quattro salite in sequenza: Cote de Mont-le-Soie (1,7 km al 7,9%), Cote de Wanne (3,6 km al 5,1%), Cote de Stockeu (1 km al 12,5%) e Cote de la Haute-Levée (2,2 km al 7,5%). In questa fase di percorso dovrebbe avvenire la prima vera selezione del gruppo in vista della salita più lunga di giornata che è posta al chilometro 198 ed è il Col du Rosier che misura 4.4 chilometri al 6% di pendenza media. Non deciderà la corsa ma aprirà la strada all’infuocato finale della Liegi 2023. Saranno le ultime tre Cotes a decidere la corsa. La prima è il simbolo della Liegi, da sempre la Cote più rappresentativa, ovvero la Redoute che misura 1.6 chilometri con pendenze medie impegnative al 9.4%. Dopo la Redoute ci sarà l’inedita Cornemont, salita facile, ma all’arrivo mancheranno oltre 30 chilometri e allora la corsa potrebbe decidersi nelle ultime due Cotes. Prima c’è la Cote des Forges (1,3 km al 7,8%), di rientro sul percorso dopo anni di assenza, mentre l’ultima salita di giornata sarà l’altra storica Cote della Liegi, la Roche aux Falcons di 1.3 chilometri con pendenze dell’11%. Non ci si potrà più nascondere. La vetta è situata a 13 dal traguardo ma i successivi chilometri saranno di falso piano dove si potrà ancora fare la differenza prima degli ultimi chilometri in discesa verso l’arrivo di Liegi. Gara per veri duri, scattisti e passisti per avere possibilità sia in salita sia nei tratti di pianura che intervallano le Cote della Liegi.
Favoriti: Evenepoel e Pogacar, che duello
Due su tutti sono i favoriti della Liegi-Bastogne-Liegi 2023. Il principale candidato, quello su cui erano puntati gli occhi di tutti, era senza dubbio Tadej Pogacar. Ma lo sloveno si è ritirato a causa di una caduta dopo un’ottantina di chilometri. Remco Evenepoel, campione in carica della Liegi, ha deciso di dedicarsi alle brevi corse a tappe (vittoria all’Uae Tour e ottimo Giro di Catalogna) per tentare solo alla Liegi tra le classiche. Sarà poi il Giro d’Italia il suo principale obiettivo primaverile. Tra gli outsider massima attenzione al canadese Michael Woods della Israel, reduce dal quarto posto alla Freccia-Vallone ma soprattutto da sei top ten consecutive alla Liegi con un decimo, quinto, settimo, quinto, secondo e nono posto negli ultimi sei anni. E’ la sua classica preferita. Grande attesa anche per Mattias Skjelmose, rapido scattista danese della Trek che si presenta alla Liegi dopo il secondo posto alla Freccia e l’ottavo all’Amstel. Altri possibili protagonisti possono essere Mikel Landa, Enric Mas e Aleksander Vlasov, reduce dal Tour of the Alps, Wout Poels, Aleksey Lutsenko e Tiesj Benoot. Sembrano invece molto poche le chance azzurre. C’è Giulio Ciccone, discreto quinto alla Amstel Gold Race, c’è Matteo Sobrero, il quale non ha brillato né alla Freccia né alla Amstel, senza dimenticare Andrea Bagioli, che sarà però gregario di Remco Evenepoel, e Diego Ulissi, al servizio di Pogacar. Da verificare la condizione di Gianni Moscon che non ha terminato Freccia e Amstel e in stagione vanta un 36esimo posto a Roubaix. Insomma, per i colori italiani non sembrano esserci grandi possibilità, a conferma di un momento difficile, Ganna a parte, sia nelle corse di un giorno sia nelle grandi corse a tappe.
Dove vederla in tv
L’ultima grande classica dell’anno avrà ampia copertura televisiva sia in chiaro che a pagamento. La data è fissata per domenica 22 aprile 2023: una corsa da vivere dal mattino fino al tardo pomeriggio. Alle 11.15 ci sarà la diretta della gara femminile sia su Raisport Hd, canale 58 del digitale, sia su Eurosport 1, canale 210 di Sky. In streaming su Raiplay e Discovery Plus. Per quanto riguarda la gara maschile, via alla diretta a pagamento su Eurosport 1 a partire dalle 13 con telecronaca di Luca Gregorio e Riccardo Magrini, in streaming su Discovery Plus. Per quanto riguarda la Rai, diretta streaming su Raiplay dalle 14.30, poi il finale di gara sarà su Rai Due dalle 15.40 con telecronaca di Stefano Rizzato e Stefano Garzelli.
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