Epilogo: Il neozelandese Daniel Hillier ha ottenuto il primo titolo sul DP World Tour vincendo con 278 (72 71 69 66, -10) colpi la 71ª edizione del Betfred British Masters hosted by Sir Nick Faldo, grazie a un gran finale in 66 (-6) che gli ha permesso di rimontare dall’11° posto e anche di tenere a distanza di due colpi l’inglese Oliver Wilson e lo statunitense Gunner Wiebe, secondi con 280 (-8), con quest’ultimo risalito dalla 31ª piazza, anche lui con un 66 (-6). Sul percorso di The Belfry, che ha ospitato per quattro volte la Ryder Cup, a Sutton Coldfield in Inghilterra, ha ceduto Guido Migliozzi, leader dopo tre turni insieme ad altri cinque concorrenti e finito al 28° posto con 286 (71 70 68 77, -2). Poco dietro Renato Paratore, 39° con 288 (72 73 68 75, par), ed Edoardo Molinari, 49° con 289 (69 75 73 72, +1).
Hillier, 24enne di Porirua, in precedenza a segno due volte sul Challenge Tour e tre nel Charles Tour, il circuito di casa, ha costruito il successo sulle ultime quattro buche in cui ha segnato due eagle e un birdie, dopo due birdie e un bogey in precedenza, realizzando il miglior score parziale di giornata imitato da Wiebe con un eagle, sette birdie e un triplo bogey. Wilson, che era uno dei sei in vetta all’inizio del quarto round, ha concluso con un 71 (-1, cinque birdie, quattro bogey).
Il favorito alla vigilia era il campione inglese Justin Rose, quarto con 281 (-7). Al comando per 36 buche, ha compromesso la sua gara nel terzo giro in cui è sceso all’11° posto e non è bastato l’orgoglio, insieme a un parziale di 69 (-3), per arrivare al titolo. Stesso score per gli scozzesi Ewen Ferguson e Calum Hill, settima piazza con 282 (-6) per il danese Niklas Norgaard e 15ª con 284 (-4) per il suo connazionale Thorbjorn Olesen che difendeva il titolo.
Migliozzi, secondo classificato in questo evento nel 2021, ha vanificato la sua prestazione bella per tre turni perdendo sette colpi sulle prime nove buche e chiudendo poi con un 77 (+5).
Paratore, che lo ha vinto il British Masters nel 2020 emulando l’impresa compiuta 44 anni prima da Baldovino Bassù (1976), ha perso terreno nel finale con un 75 (+3) e Molinari è salito di otto posizioni con il 72 del par. Al vincitore è andato un assegno di 547.411 euro su un montepremi di circa 3.210.000 euro (3.500.000 dollari la cifra ufficiale).
Prologo: Un titolo di prestigio in palio, la presenza di un campione come Justin Rose e la corsa per trovare posto nel Team Europe di Ryder Cup nella 71ª edizione del Betfred British Masters hosted by Sir Nick Faldo in programma dal 29 giugno al 2 luglio sul percorso di The Belfry, che ha ospitato per quattro volte la Ryder Cup, a Sutton Coldfield in Inghilterra. Per due volte negli ultimi tre anni il torneo del DP World Tour ha avuto due azzurri protagonisti, i quali saranno nuovamente in gara: Renato Paratore, che lo ha vinto nel 2020 emulando l’impresa compiuta 44 anni prima da Baldovino Bassù (1976), e Guido Migliozzi, secondo nel 2021. Con loro ci sarà anche Edoardo Molinari, vice capitano del Team Europe alla Ryder Cup di Roma, interessato sia alla gara che ai candidati alle wild card, così come l’altro vice capitano, il belga Nicolas Colsaerts.
Non solo wild card, ma anche le due graduatorie, la European Points e la World Points, che assegnano di diritto sei posti in squadra, tre per ciascuna. Della prima saranno in campo quattro dei primi dieci classificati, il tedesco Yannik Paul (n. 3), il polacco Adrian Meronk (n. 4), il francese Victor Perez (n. 5) e lo spagnolo Jorge Campillo (n. 9). Migliozzi, il migliore tra gli italiani nel ranking nell’European Points, ha dato segni di crescita la settimana passata con il decimo posto in Germania. La rincorsa non è impossibile, ma per rientrare in partita, al momento, servirebbe un piazzamento tra il primo e il quinto posto, naturalmente dando poi continuità al rendimento.
Difende il titolo il danese Thorbjorn Olesen, 33enne di Furesø, 283 gare sul tour e sette vittorie di cui una nell’Open d’Italia (2018) e una nel Sicilian Open (2012), in un contesto di ottimi giocatori che comprende, tra gli altri oltre ai citati, i sudafricani Thriston Lawrence, che ha firmato il quarto titolo sul circuito domenica scorsa nel BMW International Open, e Ockie Strydom, due successi in stagione. E ancora gli inglesi Daniel Gavins e Dale Whitnell, il tedesco Marcel Siem, lo svedese Simon Forsstrom, il nordirlandese Tom McKibbin e il francese Antoine Rozner, anche loro sul gradino più alto del podio.
Presenza di prestigio quella del campione inglese Justin Rose, che sarà il più seguito dagli spettatori di casa, nel cui palmarès figurano un major, due WGC e, al netto di questi, sette vittorie sul PGA Tour e otto sul DP World Tour, di cui una proprio nel British Masters (2002). Con lui, Olesen e Paratore vi saranno altri tre past winner: lo svedese Marcus Kinhult (2019), l’inglese Eddie Pepperell (2018) e lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño (2008).
Il torneo, nato nel 1946 e che quando fu vinto da Dassù si chiamava Dunlop Masters, è iniziato in modo insolito perché il titolo fu assegnato ex aequo al sudafricano Bobby Locke e allo scozzese Jimmy Adams. L’albo d’oro comprende tanti nomi di campioni tra i quali ricordiamo lo spagnolo Severiano Ballesteros, l’inglese Tony Jacklin, il gallese Ian Woosnam, gli australiani Greg Norman e Peter Thomson, oltre a Locke, tutti tra i tredici autori di una doppietta (unica consecutiva di Norman), che è anche record di vittorie nell’evento. Il montepremi è di 3.500.000 dollari (circa 3.210.000 euro).
Il torneo su Sky e in streaming su NOW - Il Betfred British Masters sarà trasmesso in diretta da Sky e in streaming su NOW. Prima e seconda giornata, dalle ore 14,30 alle ore 19,30 su Sky Sport Golf e su NOW.