Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE SPORT

Giro delle Fiandre 2023, trionfa Pogacar. L'ordine d'arrivo

Lo sloveno fa il vuoto sull'Oude Kwaremont liquidando un ottimo Van Der Poel, secondo al traguardo

Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Oudenaarde (Belgio), 2 aprile 2023 - Il Giro delle Fiandre 2023, dopo 273,4 km che hanno condotto la carovana da Brugge a Oudenaarde, incorona la stella di Tadej Pogacar, l'uomo che fa la differenza su tutti i passaggi sull'Oude Kwaremont: il tutto con buona pace di Wout Van Aert e soprattutto Mathieu Van Der Poel, secondo al traguardo e di fatto l'unico a restare in scia del primo sloveno a trionfare in questa corsa. Al fenomenale classe '98 i principali meriti di una giornata perfetta anche per la sua UAE Team Emirates, brava a lanciare in avanscoperta Matteo Trentin: con l'azzurro si forma un drappello di fuggitivi di tutto rispetto che comprende tra gli altri Mads Pedersen, Kasper Asgreen, Stefan Kung, Neilson Powless e Benoit Cosnefroy. Per tutti questi protagonisti, quasi dei superstiti se si considerano le tante brutte cadute della giornata, l'obiettivo diventa conquistare il miglior piazzamento possibile alle spalle di Pogacar, che mette la sua firma sulla seconda Classica Monumento della stagione: la volata degli sconfitti va a Pedersen, che batte un Van Aert lontano dalla forma dei giorni d'oro e frenato anche dai postumi di una caduta.

La cronaca

Pronti, via e comiciano subito i primi scatti: a provarci è Oier Lazkano (Movistar Team), ma per lui non arriva il benestare di un gruppo che, alle tante difficoltà altimetriche e planimetriche, deve aggiungere quelle legate al meteo, con un forte vento a influenzare una corsa minacciata anche da nuvoloni nerissimi all'orizzonte. La prima svolta alla corsa la imprime la Bahrain Victorious, che accelera e spezza il plotone: a restare attardati sono tra gli Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), Biniam Girmay (Intermarché-Circus-Wanty), Caleb Ewan (Lotto Dstny), Michael Matthews, Zdenek Stybar (Team Jayco AlUla), Peter Sagan (Team TotalEnergies), Dylan Teuns (Israel-Premier Tech) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ), con quest'ultimo costretto al ritiro. Dopo un breve ma intenso inseguimento il gruppo si compatta, ma i colpi di scena sono dietro l'angolo: una caduta nel mezzo del plotone, che genera il successivo ritiro di Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe), crea un'altra frattura, con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e ancora uno sfortunatissimo Van Der Poel costretti a perdere contatto insieme ad altri corridori. Anche questo buco viene chiuso proprio mentre Johan Jacobs (Movistar Team) prova uno scatto: niente da fare, con il gruppo che sembra non voler lasciare spazio a nessun attacco. Intanto la corsa perde un altro possibile protagonista: Taco Van Der Hoorn (Intermarché-Circus-Wanty) cade e viene trasportato in barella in ospedale. Finalmente, dopo oltre 100 km di corsa, parte la fuga buona, composta da Jasper De Buyst (Lotto Dstny), Daan Hoole (Trek-Segafredo), Elmar Reinders (Team Jayco AlUla), Filippo Colombo (Q36.5 Pro Cycling Team), Guillaume Van Keirsbulck (Bingoal WB), Tim Merlier (Soudal Quick-Step), Hugo Houle (Israel-Premier Tech) e Jonas Rutsch (EF Education-EasyPost). Intanto poco prima del primo passaggio sull'Oude Kwaremont (2,2 km con una pendenza media del 4% e massima del 12%) il gruppo è sconvolto da una maxi caduta causata da una manovra folle di Filip Maciejuk (Bahrain Victorious), che lascia la carreggiata per poi rientrarci con uno scatto repentino per evitare una pozzanghera: il polacco viene giustamente squalificato, mentre sull'asfalto ci finiscono tra gli altri Wout Van Aert, Edoardo Affini (Jumbo-Visma), Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) e Tim Wellens (UAE Team Emirates), che si ritira. Le cadute proseguono a raffica: a terra ci finisce anche Davide Ballerini (Soudal Quick-Step) proprio nel momento in cui un altro drappello prova ad attaccare. A guidare l'assalto sono Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates): in questo plotoncino, prima della rimonta da parte del gruppo principale, spunta anche la sagoma dello stesso Pogacar. La sequenza sempre più intensa di muri stimola un altro tentativo di Trentin, raggiunto ancora da Pedersen, ma non solo: con loro ci sono anche Kasper Asgreen (Soudal Quick-Step), Stefan Kung (Groupama-FDJ), Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma), Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Fred Wright (Bahrain Victorious), Florian Vermeersch (Lotto Dstny), Benoit Cosnefroy (AG2R Citroen Team), Matteo Jorgenson (Movistar Team) e Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers). Dal gruppo attacca anche Nils Politt (Bora-Hansgrohe) proprio mentre a terra finisce anche Girmay, costretto al ritiro: stessa sorte per un altro potenziale protagonista come Matej Mohoric (Bahrain Victorious). Sul secondo passaggio sull'Oude Kwaremont sale in cattedra Pogacar, tallonato da Christophe Laporte (Jumbo-Visma): i due vengono poi raggiunti dal drappello che comprende Van Aert e Van Der Poel. Parlando di favoriti numero uno, sembra invece non avere il passo dei migliori Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), che prosegue la propria marcia insieme a Laporte, che si stacca dopo aver svolto alla perfezione il suo compito. Sul Taaienberg (530 metri con una pendenza media del 6,6% e massima del 15,8%) un salto di catena fa staccare momentaneamente Van Der Poel, che poi torna a comporre il terzetto dei sogni che si lancia alla caccia dei fuggitivi della prima ora. Gradualmente i tre incontrano per strada alcuni egli ormai ex battistrada: l'ultimo a mollare è un coraggioso Pedersen. Sul Kruisberg (2,5 km con una pendenza media del 5% e massima del 9%) Van Der Poel scatta: Pogacar a fatica chiude il buco, mentre Van Aert appare in estrema difficoltà. In suo soccorso arriva Van Hooydonck, fermato dalla Jumbo-Visma, così come Pogacar trova per strada Trentin: i due gregari tirano per i rispettivi capitani, con in particolare lo sloveno che vuole tagliare fuori dai giochi uno dei favoriti per la vittoria. Proprio Pogacar attacca ancora sull'Oude Kwaremont e ancora una volta fa il vuoto riuscendo anche ad agganciare e superare Pedersen: da questo momento per il fuoriclasse sloveno comincia un testa a testa a distanza con Van Der Poel, l'unico capace di restare - più o meno - nella scia della nuova testa della corsa. Pogacar esce indenne anche dal Paterberg (360 metri con una pendenza media del 12,9% e massima del 20,3%): per lui, con un vantaggio di 15'', comincia così il gran finale senza più muri.

Ordine d'arrivo Giro delle Fiandre 2023

  • Tadej Pogacar (UAE) in 6h12'07''

  • Mathieu Van Der Poel (ADC) +16''

  • Mads Pedersen (TFS) +1'12''

  • Wout Van Aert (TJV) +1'12''

  • Neilson Powless (EFE) +1'12''

  • Stefan Kung (GFC) +1'12''

  • Kasper Asgreen (SOQ) +1'12''

  • Fred Wright (TBV) +1'12''

  • Matteo Jorgenson (MOV) +1'19''

  • Matteo Trentin (UAD) +2'49''

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GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO