Lunedì 25 Novembre 2024
GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
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Fabio Jakobsen: "Amo correre, ma non baratto le vittorie con la sicurezza"

L'olandese alza le braccia al cielo in Argentina, ma non dimentica il dramma vissuto: "Ho rischiato di morire e non auguro a nessuno il mio calvario"

Fabio Jakobsen (Ansa)

Fabio Jakobsen (Ansa)

Roma, 24 gennaio 2023 - Dopo Sam Bennett tocca a Fabio Jakobsen: la Vuelta a San Juan 2023 è cominciata nel segno dei velocisti e la seconda gioia è toccata allo sprinter olandese, che ha approfittato dei microfoni del post gara per ribadire l'importanza della sicurezza nella propria scala della gerarchie.

I dettagli

 Non potrebbe essere altrimenti dopo il terribile occorso nel Giro di Polonia 2020, quello che ha tenuto l'olandese a lungo sospeso tra la vita e la morte prima di un duro calvario per ricostruire praticamente l'intero volto. Una disavventura che appartiene al passato ma solo fino a un certo punto, con il corridore della Soudal Quick-Step evidentemente ancora molto toccato dal tema. "Amo andare in bici: il mio è un lavoro da sogno, ma non auguro a nessuno di passare quello che è successo a me, che sono sopravvisuto e ho ritrovato la via del successo. E' fantastico per me essere tornato a questi livelli: in ogni volata sento di poter dire la mia". Eppure, dietro al sorriso di Jakobsen c'è un mondo e non solo per le tante operazioni necessarie per cancellare i segni del terribile incidente. "Il finale della prima tappa mi ha fatto paura: c'erano tante persone in strada e la deviazione finale del percorso non è stata chiara al punto che sono finito nella via sbagliata. Mi sono buttato a sinistra perché mi sembrava la soluzione più sicura: non ho più intenzione di rischiare la vita e, a questo punto, preferisco perdere le corse".

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