Bologna, 8 settembre 2020 - Benedetto lockdown, si potrebbe dire. Dorothea Wierer ha vinto la Coppa del Mondo di biathlon, ha disputato un Mondiale ad Anterselva fantastico, tutte gioie ma anche grandi fatiche che la trentenne altoatesina avrebbe potuto pagare in termini di motivazione mentale. Poi il coronavirus che ha imposto a tutti un mese di stop, un aspetto di cui Wierer ha beneficiato.
Un mese di 'vacanza' o comunque utile a ricaricare le batterie. Lo ha affermato la stessa Wierer in una intervista al sito Oasport: "Dopo la scorsa stagione ero letteralmente finita - ha ammesso - Poi per la prima volta ho potuto riposare sul divano per un mese ed è stato bello, alla fine ho ritrovato le motivazioni e la voglia di allenarmi. Se fosse stata una primavera normale forse oggi non sarei qua a lavorare. La prossima stagione? Dovremo essere flessibili, le gare si faranno ma non si sa quali e non sappiamo se andremo a Pechino a provare le piste olimpiche. Di sicuro ci sarà molto stress per i protocolli da gestire".