Bormio, 28 dicembre 2022 - Discesa libera vecchio stampo, ghiaccio verde, ghiaccio vivo e tanta fatica. La Stelvio di Bormio di coppa del mondo ha incoronato l’austriaco Vincent Kriechmayr, fenomenale nel trovare grande velocità e grandi linee fin dalle prime porte, vincitore dunque dell’ultima discesa del 2022 davanti al canadese James Crawford e al norvegese Aamodt Kilde, meno a suo agio su neve così mossa e ghiacciata. Gli italiani chiudono in top ten ma staccati dal podio: Casse è nono e Paris decimo.
Super Kriechmayr, Casse e Paris si difendono
Pista ghiacciata sulla Stelvio, c’è ghiaccio vivo e la lunghezza della pista fa il resto con la parte finale che rischia di essere decisiva in base alle energie rimaste in corpo agli atleti. Kriechmayr risolve invece il problema nei primi tre intermedi, trovando carvate, velocità, linee e grandi tempi. Fino a oltre la Carcentina la vince Kriechmayr costringendo gli avversari ad inseguire, Kilde compreso, mentre nella seconda parte il margine accumulato è sufficiente: 1’54”68 per l’austriaco che ha beffato un ottimo James Crawford secondo a 40 centesimi, terzo Aamodt Kilde a 68. Il norvegese, dominatore della disciplina, ha dovuto inseguire fin dai primi intermedi non trovando, su neve ghiacciata, la sua classica efficenza. Nemmeno Marco Odermatt è riuscito ad adattarsi ad una Stelvio dura, ma il suo quarto posto a 1”46 è comunque un risultato utile per la coppa del mondo. Gara da distacchi abissali, perché la prova tecnica e ghiacciata esalta i migliori. Il quinto infatti, Cochran Siegle, incassa 1”87, mentre il sesto è Kryenbuehl a 1”88.
E gli italiani? Arriva un doppio piazzamento in top ten ma senza acuti: Casse è nono a 2”24, Paris è decimo a 2”29. L’azzurro, sei volte vincitore in discesa a Bormio, continua a faticare nella stabilità sullo sci e sul feeling, trovando comunque la miglior gara stagionale ma lontano dai migliori. E’ una stagione che non decolla sia tecnicamente che fisicamente. Peggio gli altri con Marsaglia, Innerhofer e Molteni fuori dai dieci con oltre tre secondi di ritardo. L'Italia della velocità rimane ancora a bocca asciutta in questo inizio di stagione sottotono. Domani si replica con il supergigante di chiusura sulla Stelvio.